Il realismo: Gustave Flaubert
In sintesi
Redazione De Agostini
La vita e le opere | Gustave Flaubert (1821-1880), figlio di un medico di Rouen, si appassiona al romanticismo. Nel 1838 scrive il romanzo autobiografico Memorie di un pazzo (1900). Conosce a Parigi i rappresentanti del romanticismo e scrive il racconto Novembre (1842). Dopo la morte del padre, si ritira con la madre a Croisset. Intreccia una relazione con la scrittrice Louise Colet. Nel 1846 inizia La tentazione di sant'Antonio, che gli amici bocciano. Viaggia in Egitto. Nel 1857 esce Madame Bovary, capolavoro che subisce un processo per oscenità. Seguono i romanzi Salammbô (1862) e L'educazione sentimentale (1869). Nel 1877 pubblica i Tre racconti. Muore lasciando incompiuto il romanzo Bouvard e Pécuchet. |
I temi | Fondamentale nella sua letteratura è il contrasto romantico fra realtà e illusione, che però in lui assume caratteri grotteschi e antieroici. Altro tema è il pessimismo, espresso in Madame Bovary e nell'Educazione sentimentale come irrimediabile, individuale e collettivo. |
Il realismo | Il realismo di Flaubert non va confuso con quello del naturalismo perché in lui non c'è alcuna volontà di ritrarre la vita delle classi basse e il suo sguardo impassibile è vicino piuttosto all'arte per l'arte del Parnasse. |