L'apogeo dei Lumi: l'"Encyclopédie"
- Introduzione
- L' "Encyclopédie", monumento alla ragione umana
- Gli enciclopedisti
- Riepilogando
Gli enciclopedisti
I pensatori illuministi svilupparono in modo originale la tradizione dell'empirismo inglese, fondendola con la grande sintesi della scienza newtoniana e con alcuni elementi di derivazione cartesiana. Tra le differenti formulazioni si può individuare un comune denominatore nell'esigenza critica e antimetafisica. Accanto al contributo di filosofi come Étienne Bonnot de Condillac (1714-1780), Paul-Henry d'Holbach (1723-1789) e Claude-Adrien Helvétius (1715-1771), un apporto essenziale venne dal fisico-matematico d'Alembert. Accanto all'Encyclopédie si pone l'opera fondamentale nelle scienze naturali di Buffon.
D'Alembert
Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert (1717-1783), nato a Parigi, venne ammesso per acclamazione all'Accademia delle Scienze di Parigi a soli vent'anni, in seguito a una sua memoria sul calcolo integrale. Suoi interessi prevalenti furono la matematica e la meccanica, ma meritano di essere ricordati anche i suoi scritti letterario-filosofici, raccolti nei Mélanges de littérature, d'histoire et de philosophie (Miscellanea di letteratura, storia e filosofia, 1753-83). Tra il 1750 e il 1758 si impegnò con Diderot nella direzione dell'Encyclopédie, per cui scrisse gran parte delle voci di matematica, meccanica, geometria, astronomia e il Discours préliminaire (Discorso preliminare, 1751), un vero e proprio "discorso sul metodo", che esprimeva l'ambizione di cogliere l'ordine e la correlazione dei vari elementi del sapere. Schivo e indipendente, divenuto famoso rifiutò gli inviti di Federico II di Prussia e di Caterina di Russia, sacrificando alla propria tranquillità anche la collaborazione all'Encyclopédie (dal 1759).
Buffon
Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon (1707-1788), di origine borgognona, fu naturalista oltre che scrittore. Ammesso all'Accademia delle Scienze nel 1734, nel 1739 venne nominato intendente del Jardin des Plantes, di cui arricchì le collezioni ordinandole in modo rigoroso. Intanto aveva intrapreso la stesura dell'Histoire naturelle (Storia naturale), pubblicata in 36 volumi dal 1749 al 1779: opera magistrale che, come l'Encyclopédie, rifletteva l'ambizione di strutturare in modo organico la conoscenza e di cogliere l'armonia esistente tra i vari elementi della natura, ricorrendo al metodo sperimentale. Eletto all'Académie Française, Buffon vi pronunciò il Discours sur le style (Discorso sullo stile, 1753), in cui esaltava uno stile nobile e puro senza inutili ornamenti. L'opera di Buffon è esemplare per la fiducia nell'uomo, nella civiltà, nella scienza, considerata strumento di progresso intellettuale e morale.