Il teatro dei sentimenti: Marivaux
- Introduzione
- Marivaux
- Riepilogando
Marivaux
Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688-1763) diede con le sue commedie una misura nuova e originale al teatro del Settecento: alla rappresentazione dei caratteri sostituì l'analisi dei sentimenti, l'indagine psicologica. Suo tema dominante fu la natura misteriosa e contraddittoria dell'amore, con il suo carattere ambiguo e sorprendente.
La vita e le opere
Nato a Parigi, figlio di un magistrato, studiò a Riom e a Limoges prima di trasferirsi a Parigi, dove frequentò con scarso entusiasmo i corsi di diritto e con maggiore assiduità i salotti letterari di Madame de Tencin e di Madame de Lambert. Attratto dalla letteratura, tentò vari generi: il teatro (Le père prudent, Il padre prudente, 1712), il romanzo prezioso (Les effets surprenants de la sympathie, I sorprendenti effetti della simpatia, 1713; La voiture embourbée, La carrozza impantanata, 1714), la parodia burlesca (L'Iliade travestie, L'Iliade travestita, 1716). Schieratosi con i moderni nella famosa "Querelle des anciens et des modernes", collaborò al "Nouveau Mercure". Nel 1720 fu coinvolto nella disastrosa bancarotta di Law, che lo rovinò economicamente. Fondò allora alcuni periodici letterari, "Le spectateur français" (1721-24), "L'indigent philosophe" (1726-27), "Le cabinet du philosophe" (1734). Nel 1719 una sua commedia, La mort d'Annibal (La morte di Annibale), era stata accettata alla Comédie française. Fu l'inizio di una lunga carriera teatrale. La riapertura del Théâtre Italien, una troupe disponibile, un'interprete ideale, Giovanna Rosa Benozzi, detta Silvia, gli offrirono la possibilità di realizzare le sue idee originali. Tra le commedie più significative, si ricordano: Arlequin poli par l'amour (Arlecchino dirozzato dall'amore, 1720); La surprise de l'amour (La sorpresa dell'amore, 1722); La double incostance (La doppia incostanza, 1723); La seconde surprise de l'amour (La seconda sorpresa dell'amore, 1727); Le jeu de l'amour et du hasard (Il gioco dell'amore e del caso, 1730); Le triomphe de l'amour (Il trionfo dell'amore, 1732); Les fausses confidences (Le false confidenze, 1737); Les sincères (Le sincere, 1739); Le préjugé vaincu (Il pregiudizio sconfitto, 1746); La femme fidèle (La moglie fedele, 1755). Di grande interesse anche i romanzi La vie de Marianne (La vita di Marianna, 1728-42) e Le paysan parvenu (Il villano rifatto, 1734-35), entrambi incompiuti. Nel 1743 venne eletto all'Académie française. Negli ultimi anni di vita, solitari e malinconici (la moglie era morta nel 1723 e l'unica figlia era entrata in convento), il pubblico lo dimenticò. Morì a Parigi.
Le commedie
Dopo la morte di Molière, la commedia proponeva la satira dei costumi e la rappresentazione dei caratteri, ed era fondata sull'intrigo. Marivaux creò un genere nuovo, la commedia di sentimento. Al centro del suo teatro sta l'analisi della natura dell'amore, in particolare dell'amore nascente. Con grande maestria egli studia le sfumature della sensibilità, gli imprevisti moti del cuore. L'ambiguità dell'amore, il suo carattere "sorprendente", rivelano il personaggio a se stesso attraverso un gioco complesso di travestimenti e menzogne. Ogni commedia si sviluppa su un doppio registro: il piano del cuore e quello della coscienza; la commedia è finita quando i due registri si confondono, quando cioè la coscienza riconosce il mistero del sentimento dietro i veli sotto i quali il cuore spesso si inganna. Tale struttura rigorosa e geometrica convive con uno stile leggero, raffinato e sottile, capace di cogliere le più lievi sfumature.
Il narratore
Marivaux intraprese la carriera di narratore parodiando il genere romanzesco, ridicolizzandone gli eccessi e le stravaganze. Il romanzo maggiore, La vita di Marianna, sceglie l'analisi del sentimento. La protagonista racconta in prima persona a un'amica la propria vita, riflettendo acutamente sui propri sentimenti e sugli ambienti sociali con cui viene a contatto. Anche Il villano rifatto utilizza lo schema delle memorie, ma qui il personaggio, per la sua stessa estrazione contadina, non si abbandona all'analisi dei sentimenti e si limita a ragionare sui fatti della sua vita; l'autore ne rappresenta il successo, conseguito in modo ambiguo con il fascino esercitato sulle donne, senza ombra di giudizio morale. Questi romanzi incompiuti, tappa interessante nell'evoluzione del genere, peccano tuttavia di una certa prolissità e della difficoltà di risolvere l'analisi in azione.
Il "marivaudage"
La raffinata analisi psicologica introdotta da Marivaux nelle sue opere è sostenuta da un'estrema sottigliezza del linguaggio, attento alle minime sfumature terminologiche: padroni e servitori parlano rispettivamente la lingua dei salotti e la versione parodistica di quella. Tale modo di procedere ha fatto parlare di marivaudage, una forma di preziosismo che non è tuttavia affettazione, ma l'innesto su cui si sviluppa l'impalcatura descrittiva dei caratteri. La fortuna di Marivaux fu nell'Ottocento ancora più grande che ai suoi tempi; nel Novecento la critica, oltre che il pubblico, ha giudicato moderna la sua complessità.