Orizzonti della poesia
- Introduzione
- Max Jacob
- Pierre Reverdy
- Supervielle
- Pierre-Jean Jouve
- Henri Michaux
- Riepilogando
Pierre-Jean Jouve
Redazione De Agostini
Pierre-Jean Jouve (1887-1976), nato ad Arras, esordì con versi di ispirazione simbolista. Nel 1908 si trasferì a Parigi e si accostò all'unanimismo di J. Romains. Nel 1925 si convertì al cattolicesimo e fece la scoperta della psicoanalisi; rinnegò le opere precedenti e diresse la propria ispirazione verso l'inconscio, lo scavo dell'animo umano. La sua opera poetica (Noces, Nozze, 1925-31; Sueur de sang, Sudore di sangue, 1933-35; Kyrie, 1938; Lyrique, Lirica, 1956) e i romanzi (Paulina 1880, 1925; La scène capitale, La scena capitale, 1935) si muovono su tre registri: un erotismo violento, un misticismo tormentato dal rimorso e una dimensione apocalittica, in una lingua difficile, intrisa di simboli oscuri.