Orizzonti della poesia
- Introduzione
- Max Jacob
- Pierre Reverdy
- Supervielle
- Pierre-Jean Jouve
- Henri Michaux
- Riepilogando
Henri Michaux
Henri Michaux (1899-1984), di origine belga (Namur), dopo un'infanzia solitaria in un pensionato, abbandonò gli studi di medicina per imbarcarsi su una nave per le Americhe e viaggiare poi in India, Malesia, Cina, Egitto, Italia, Portogallo. Nel 1924 si stabilì a Parigi; si interessò alle esperienze surrealiste, ma si mantenne sempre appartato da ogni movimento letterario. Le sue opere mescolano le descrizioni dei paesi realmente visitati con sogni, poemi, evocazioni di universi fantastici. (Qui je fus, Chi fui, 1927; Ecuador, 1929; Un certain Plume, Un certo Plume, 1930; Un barbare en Asie, Un barbaro in Asia, 1933; Lointain intérieur, Lontano interiore, 1938; Voyage en grande Garabagne, Viaggio in gran Garabagna, 1936; Exorcismes, Esorcismi, 1943). Michaux indagò la possibilità del linguaggio di esplorare le contrade enigmatiche della mente, dei mondi oscuri del sogno. La sua scrittura, aspra e ironica, è una forma di esorcismo, una rappresentazione dei propri fantasmi interiori. Nel 1955 Michaux cominciò ad assumere allucinogeni come strumento di conoscenza e mezzo per tentare di sbarazzarsi dei limiti al campo della coscienza. Le opere di quegli anni (Misérable miracle, Miserabile miracolo, 1956; Connaissance par les gouffres, Conoscenza attraverso gli abissi, 1961) portarono agli estremi la sua ricerca.