Galileo Galilei
Galileo Galilei (Pisa 1564 - Arcetri 1642) è con Newton, Francesco Bacone e Cartesio uno dei grandi promotori della rivoluzione scientifica del '600. Matematico, fisico e astronomo, la sua figura ha avuto anche una grande rilevanza filosofica. Eccezionale diffusione ha avuto, tra i suoi scritti, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.
La fama di Galileo tra i suoi contemporanei viene dalle sue osservazioni astronomiche, che impiegano una versione perfezionata del telescopio, già noto da alcuni anni, e mettono in discussione alcuni punti fermi della cosmologia aristotelica. Già da tempo convinto copernicano, Galileo sostiene la superiorità del sistema eliocentrico con varie argomentazioni. Fondamentale a questo proposito è l'elaborazione del principio d'inerzia (per cui un oggetto in moto non sottoposto a forze esterne continua a muoversi con velocità costante), grazie al quale Galileo riesce a vanificare quasi tutte le obiezioni di tipo fisico che da secoli venivano sollevate contro l'idea di una Terra in movimento. L'idea di movimento inerziale, movimento privo di cause, rappresenta una rottura di enorme portata rispetto al pensiero precedente, non solo per le sue implicazioni a favore delle teorie copernicane, ma anche perché inaugura una nuova forma di rapporto conoscitivo tra il soggetto e l'esperienza: il principio non trae la sua validità dall'esperienza comune, quotidiana, ma richiede uno sforzo di astrazione che liberi l'esperienza da tutti i fattori perturbatori (in primo luogo l'attrito) che impediscono al principio di manifestarsi in tutta la sua purezza.
Il principio d'inerzia costituisce il primo principio della scienza moderna, fondando la dinamica. Galileo contribuisce all'edificazione della dinamica anche con le sue ricerche sulla caduta dei gravi, con cui inaugura il moderno approccio sperimentale. Per Galileo l'esperimento assume forme artificiali precise e determinate, che permettono un controllo numerico di ipotesi quantitative, consente la misurazione dei fenomeni: è la via con cui l'esperienza può essere matematizzata. L'esperimento ha anche la funzione di portare alla luce comportamenti naturali che altrimenti rimarrebbero nascosti, occultati dalla complessità dei fenomeni perturbatori sempre presenti nell'esperienza quotidiana.
Galileo è convinto che il copernicanesimo sia compatibile con le Sacre Scritture, purché queste siano interpretate allegoricamente, e tenta di far accettare questa posizione alla Chiesa. Le autorità ecclesiastiche sono però disposte ad ammettere il sistema copernicano solo come ipotesi di calcolo e reagiscono ai suoi tentativi dapprima ammonendolo (1616) e poi condannandolo definitivamente e costringendolo alla ritrattazione pubblica (1632).