Vincenzo Gioberti
Il sacerdote e uomo di Stato piemontese Vincenzo Gioberti (Torino 1801 - Parigi 1852) nella sua opera politica più famosa, Il Primato morale e civile degli Italiani (1843), prospetta la creazione di una confederazione di Stati sotto la guida del Papa come soluzione politica al problema italiano. Nel Rinnovamento d'Italia (1851) si avvicina a posizioni più laiche e liberali: attribuisce infatti il ruolo di guida verso l'indipendenza e l'unificazione non più al Papa ma al Piemonte, Stato moderno più avanzato e organizzato dello Stato della Chiesa.
Negli scritti filosofici Teorica del sovrannaturale (1838), Introduzione allo studio della filosofia (1840), Degli errori filosofici di A. Rosmini (1841-43), elabora un rigoroso ontologismo nella prospettiva di fondare una filosofia oggettiva, aliena dal soggettivismo e dallo psicologismo di cui è inficiata tutta la filosofia moderna. Per Gioberti i fondamenti della filosofia vanno infatti cercati in una originaria intuizione di Dio, l'"Ente reale" che "crea l'esistente": formula metafisica che ha il suo contrappunto etico nell'altra formula "l'esistente ritorna all'Ente".