L'università di Oxford e Ruggero Bacone
I maestri di Oxford, in contrapposizione polemica con l'aristotelismo di Tommaso, sostengono la completa indipendenza della fede dalla ragione, ribadendo sia l'importanza della ragione nella chiarificazione e dimostrazione dei dogmi di fede, sia la sua leggittimità nello sviluppare autonomamente la propria ricerca. In questo modo le scienze, svincolate dalla teologia, sono libere di indagare i propri ambiti con i propri specifici strumenti. Ecco perché proprio a Oxford si sviluppa particolarmente l'interesse per le discipline scientifiche, già a partire dalla riflessione di Ruggero Bacone (circa 1214-1292). Bacone, pur riconoscendo nella rivelazione cristiana la base dei principi di tutte le discipline scientifiche, sottolinea l'importanza, come fonte di conoscenza, oltre che della ragione, che mai arriva a sciogliere il dubbio, dell'esperienza, che può essere di due tipi: esterna, data attraverso i sensi e che fornisce le verità naturali, o interna, detta anche "via mistica", data attraverso l'illuminazione divina e che fornisce le verità soprannaturali.