Orientamenti dell'epistemologia contemporanea: Popper, Kuhn, Feyerabend
- Introduzione
- Karl Popper
- Thomas Kuhn
- Paul Feyerabend
- Riepilogando
In sintesi
Popper e il falsificazionismo | La tesi centrale di Popper è che la conoscenza umana è incerta, poiché non vi sono verità evidenti su cui poterla fondare. |
Le teorie scientifiche | Le teorie scientifiche sono quindi solo dei tentativi di descrizione vera del mondo, la cui pretesa di verità non può però in alcun modo essere provata. |
La razionalità critica | La razionalità, pertanto, non è più alla ricerca della certezza ma diviene critica con il compito di individuare i limiti e gli errori delle teorie. |
La falsificazione | Tutte le teorie sono fallibili e criticabili, ma solo le teorie scientifiche possono anche essere empiricamente falsificate. |
La scienza modello di razionalità | Perciò solo nella conoscenza scientifica la razionalità critica, grazie all’uso congiunto della logica e dell’esperienza, riesce a esplicarsi nel modo più completo: la conoscenza scientifica è la miglior forma di conoscenza e la razionalità scientifica il miglior esempio di razionalità umana. |
La politica e la critica all'olismo | In ambito politico Popper rifiuta il modo di pensare olistico, che considera la società come un “tutto unico” e finisce per costituire un forte supporto per le ideologie totalitarie; propone l’estensione alla politica dell’atteggiamento razionale della scienza, adottando la pratica di interventi sempre limitati e fallibili. |
Kuhn e il modello "rivoluzionario" dello sviluppo scientifico | Kuhn delinea un modello non “cumulativo”, ma “rivoluzionario” dello sviluppo scientifico, che avviene attraverso il passaggio da un paradigma a un altro, allorché il paradigma accettato accumula una serie di “anomalie” nel suo tentativo di dar conto del comportamento della natura. |
Feyerabend e l'anarchismo metodologico | Paul Feyerabend critica le metodologie delle teorie epistemologiche giungendo a una radicale posizione contrometodologica, detta anarchismo metodologico. Egli sostiene che non vi è alcun metodo generale a governare la costruzione e lo sviluppo della scienza, perché essa si avvale di volta in volta delle regole che ritiene più opportune. È quindi impossibile distinguere fra scienza e non scienza e affermare che la scienza è la miglior forma di conoscenza. |