Introduzione

La filosofia analitica è una corrente di pensiero secondo cui i tradizionali problemi filosofici possono essere affrontati solo analizzando il linguaggio con il quale sono stati formulati: si pone così una stretta connessione tra pensiero e linguaggio , in quanto solo attraverso il linguaggio si può conseguire un'esauriente chiarificazione del pensiero. Il movimento analitico si sviluppa a Cambridge agli inizi degli anni '30 per opera di filosofi, come Russell e Moore, nei quali prevale il cosiddetto atomismo logico, che interpreta l'attività filosofica come tentativo di tradurre le unità linguistiche complesse in unità semplici e basilari del discorso, al fine di giungere ai costituenti ultimi della realtà. Verso la metà degli anni '50 è Oxford che ospita i pensatori più originali, come Ryle e Austin, che elaborano la filosofia del linguaggio ordinario, partendo dalla consapevolezza che il linguaggio ha una struttura molto complessa, di cui gli elementi descrittivi e logico-formali costituiscono solo una parte, e che vanno analizzati molti altri tipi di discorso (etico, metafisico, teologico, giuridico).