Lo scetticismo di Pirrone
L'iniziatore dello scetticismo è Pirrone di Elide (circa 365-circa 275 a.C.), che insieme al discepolo Timone di Fliunte (320-230 a.C.) elabora il pirronismo, caratterizzato da un atteggiamento radicale e conseguente di epoché, o sospensione del giudizio, perché l'uomo non ha la possibilità di motivare i propri giudizi sia in ambito conoscitivo, sia in ambito etico. Questo atteggiamento conduce Pirrone sino all'afasia, da intendersi non banalmente come assenza di parola, bensì nel senso di non attribuire né verità né falsità alle sensazioni e alle opinioni in rapporto all'autentica natura degli oggetti. Il risultato etico dello scetticismo pirroniano deve ricercarsi essenzialmente nell'atarassia, cioè nella liberazione dai turbamenti dell'animo (passioni) che derivano soprattutto dall'adesione a opinioni dogmatiche.