Lo scetticismo accademico
In una seconda fase, legata agli sviluppi dell'Accademia platonica e rappresentata da Arcesilao di Pitane (315-241 a.C.) e Carneade (213-132 a.C.), lo scetticismo si contrappone in primo luogo alle dottrine dello stoicismo.
Arcesilao attacca il criterio dogmatico della rappresentazione catalettica elaborata dagli stoici, sostenendo che intorno alle cose non si può affermare o negare nulla. Elabora anche una dottrina del ragionevole, frutto di un naturale istinto dell'uomo in grado di guidarlo in sede pratica.
Anche Carneade critica a fondo le certezze conoscitive degli stoici, ammettendo però una rappresentazione persuasiva come criterio di probabilità o di verosimiglianza che può servire come guida all'azione, senza ricadere nel dogmatismo tipico del saggio stoico.