I movimenti di capitali
I movimenti di capitali sono transazioni internazionali riguardanti attività finanziarie e reali, come azioni, obbligazioni, depositi bancari, terreni o fabbricati. L'acquisto di attività estere da parte di operatori economici residenti nel paese rappresenta una voce in uscita (negativa) nel conto dei movimenti di capitale della bilancia dei pagamenti, in base alla semplice regola contabile secondo cui ogni transazione che comporta un pagamento da parte del paese è una voce in uscita. L'acquisto di attività nazionali da parte di operatori esteri viene registrata invece nel conto capitale con segno positivo. Se le entrate derivanti dalla vendita di attività finanziarie all'estero superano (sono inferiori a) i pagamenti relativi agli acquisti di attività estere da parte di residenti, si ha un avanzo (disavanzo) del conto dei movimenti di capitale e si genera un afflusso (deflusso) netto di capitale.
•Determinanti dei movimenti di capitale
I movimenti di capitale a livello internazionale sono influenzati, in primo luogo, dai rendimenti delle attività finanziarie disponibili nei vari paesi. Un differenziale di rendimento positivo a favore di un paese rende più vantaggioso l'investimento finanziario nel paese e provoca un afflusso netto di capitali dal resto del mondo. Aspetti molto rilevanti nell'analisi dei movimenti di capitale sono il rischio, il grado di sviluppo e di integrazione dei mercati finanziari a livello internazionale e l'ampiezza dei vincoli e dei controlli sugli impieghi in valuta. Questi elementi determinano il grado di mobilità dei capitali, che a sua volta influenza la reattività dei flussi finanziari ai differenziali d'interesse.
Nel confrontare il rendimento di attività denominate in valute diverse, l'investitore deve tener conto inoltre dei possibili guadagni in conto capitale provocati dalle variazioni del tasso di cambio: il rendimento di un'attività finanziaria estera per un investitore nazionale è dato dal tasso di interesse estero più il tasso di deprezzamento atteso del cambio. Se i cambi sono fissi l'eventualità ha scarsa rilevanza, se non nei periodi in cui ci si aspetta una modifica della parità del tasso di cambio o una crisi del sistema; in cambi flessibili invece le aspettative sull'andamento futuro del cambio e danno luogo a una notevole instabilità e volatilità dei movimenti internazionali di capitale.
Lo sviluppo delle telecomunicazioni e dell'informatica hanno contribuito significativamente alla globalizzazione dell'insieme delle attività e delle passività finanziarie detenute dai soggetti economici (portafoglio). Infatti, i progressi tecnologici hanno ridotto i costi di transazione, consentendo di operare con portafogli più ampi e maggiormente diversificati.
•Il pareggio necessario dei conti esteri di un paese
Un elemento chiave dei pagamenti internazionali è che i conti esteri di un paese devono sempre essere complessivamente in pareggio. Se un paese ha un disavanzo nel conto corrente, ossia ha speso all'estero più di quanto abbia incassato dalle vendite al resto del mondo, deve finanziare in qualche modo il proprio debito attraverso la vendita di attività patrimoniali o con l'indebitamento nei confronti dell'estero. Ciò significa che ogni disavanzo di conto corrente deve essere necessariamente accompagnato da un afflusso netto di capitale verso il paese di uguale ammontare. Pertanto, la parte della bilancia dei pagamenti che riguarda le transazioni finanziarie deve risultare pari al saldo delle partite correnti, ma con segno opposto.
Tra le transazioni finanziarie vi è una distinzione fondamentale tra i movimenti dei capitali privati e le variazioni delle riserve ufficiali. Un disavanzo del conto corrente può essere finanziato dai privati residenti liquidando attività o indebitandosi all'estero o dalla banca centrale che riduce le proprie riserve ufficiali vendendo valuta estera nel mercato dei cambi o da entrambe le categorie di operatori. In ogni caso si verifica necessariamente una variazione della posizione debitoria o creditoria netta dell'insieme del paese verso il resto del mondo.
•Bilancia dei pagamenti e contabilità nazionale
Attraverso le relazioni della contabilità nazionale il saldo del conto corrente risulta pari alla differenza tra reddito prodotto e spesa complessiva in beni e servizi effettuata dai residenti (detta anche assorbimento). Un paese sperimenta un deficit in conto corrente quando spende (assorbe) in eccesso rispetto al proprio reddito. Il saldo delle partite correnti (e quindi il saldo delle transazioni finanziarie) risulta anche uguale alla differenza tra risparmio e investimento interno.
Dove EN indica le esportazioni nette, IEN l'investimento estero netto. Analisi recenti si sono concentrate proprio su questo legame e hanno messo in luce come i fattori che concorrono a spiegare le dinamiche del risparmio e delle spese per investimento siano elementi chiave per interpretare l'andamento del saldo di parte corrente.