Édouard Manet
Édouard Manet (Parigi 1832-1883), con l'abolizione della plasticità dei volumi, della prospettiva e del chiaroscuro, sostituiti dal contrasto e dal rapporto fra i toni, fu il protagonista di una rivoluzione pittorica di vastissima portata. Le sue opere Le déjeuner sur l'herbe e Olympia, infatti, segnano l'inizio di un profondo rinnovamento che ebbe come primo frutto l'impressionismo e diede avvio all'arte moderna.
Figlio di un alto magistrato, abbandonò la famiglia per seguire la sua vocazione artistica. Fu colto frequentatore della vita intellettuale parigina e nel 1856 aprì un proprio atelier e cominciò a formarsi uno stile personale, visibile nel dipinto Il bevitore d'assenzio (1858, Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek). In quest'opera, come nello Spagnolo che suona la chitarra (1861, New York, Metropolitan Museum), appare già la tendenza a suggerire lo spazio per mezzo della contrapposizione dei neri e dei chiari a colori acidi.
La pittura dello scandalo
Nel 1863 espose al Salon des refusés (Salone dei rifiutati) il famoso Le déjeuner sur l'herbe (Colazione sull'erba, 1863, Parigi, Musée d'Orsay), che suscitò enorme scandalo, perché nel dipinto su uno sfondo boscoso è inserita una donna nuda (di derivazione giorgionesca) attorniata da due uomini, vestiti con abiti contemporanei. Con Olympia (1865, Parigi, Musée d'Orsay), dipinta subito dopo ed esposta al Salon del 1865, lo scandalo si ripeté perché Manet ritrasse con sfrontatezza una giovane cortigiana nuda sdraiata su un letto.
Nel 1866 dipinse il Pifferaio (Parigi, Musée d'Orsay), ma l'opera fu respinta dal Salon e nel 1867 Manet fu escluso dall'Esposizione Universale. Per polemica espose 55 sue opere in un baraccone innalzato vicino all'esposizione.
La svolta impressionista
Nel 1868 Manet conobbe la pittrice Berthe Morisot (1841-95), che divenne sua allieva e modella preferita. Fu lei a spingerlo ad accostarsi agli impressionisti, il cui influsso si avverte nella rinnovata ricerca di una pittura chiara, eseguita en plein air, mentre i soggetti sono scene di strada, marine, paesaggi rischiarati da una luce vibrante e realizzati in modi più liberi e sciolti (In barca, 1874, New York, Metropolitan Museum; Argenteuil, 1874, Tournai, Musée des Beaux Arts). Tuttavia dagli impressionisti egli si distanziò per una maggiore attenzione rivolta alla composizione dei quadri e alle figure umane. Nel 1877 il quadro Nana (Amburgo, Kunsthalle) fu respinto dal Salon; ciò non distolse Manet dal dipingere il ciclo di opere ambientate nelle birrerie e nei caffè parigini, felice e acuta testimonianza dell'epoca (La cameriera della birreria, Parigi, Musée d'Orsay). Nel 1882 espose al Salon con grande successo il dipinto Il bar delle Folies-Bergère (Londra, Tate Gallery), ultima realizzazione importante dell'artista che, colpito da atassia e costretto all'immobilità, nell'ultimo anno di vita dipinse solo nature morte.