Jean-Auguste-Dominique Ingres
Jean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban 1780 - Parigi 1867), seppure legato all'estrema compostezza e al rigoroso purismo della corrente pittorica neoclassica, se ne allontanò in senso quasi romantico per l'acutezza psicologica dei suoi ritratti e per la tesa sensibilità espressiva e formale di tutta la sua pittura. Allievo di David, nel 1801 vinse il Prix de Rome ed eseguì una serie di ritratti, tra cui i famosi Napoleone primo console (1804, Liegi, Musée des Beaux-Arts), Napoleone I sul trono imperiale (1806, Parigi, Musée de l'Armée) e quelli della Famiglia Rivière (Parigi, Louvre).
Nel 1806 partì per Roma, dove studiò Michelangelo e soprattutto Raffaello: (Raffaello e la Fornarina, Cambridge, Massachusetts, Fogg Art Museum). Dal 1810 al 1820 eseguì numerosi ritratti, decorò la Villa Aldobrandini e un soffitto del Quirinale con il Sogno di Ossian (1813-15, Montauban, Musée Ingres). Inoltre dipinse opere che, inviate a Parigi, furono aspramente criticate, ma considerate poi tra le sue più significative: Giove implorato da Teti, (1811, Aix-en-Provence, Musée Granet), la Grande odalisca, (1814) e Ruggero libera Angelica (1819), entrambe al Louvre di Parigi. Su commissione della sua città natale dipinse Il volto di Luigi XIII (cattedrale di Montauban), che nel 1824 portò egli stesso in Francia e che gli procurò onori e commissioni.
Direttore dell'accademia di Francia a Roma, eseguì l'Odalisca con la schiava (1839, Cambridge, Massachusetts, Fogg Art Museum) e Antioco e Stratonice (1840, Chantilly, Musée Condé), che gli valsero un trionfale rientro in Francia (1841), dove si moltiplicarono le commissioni e gli incarichi ufficiali. Dipinse bellissimi ritratti: Madame Gonse (1845-52, Montauban, Musée Ingres), La baronessa di Rothschild (Parigi, collezione privata); composizioni storico-esotiche, quali l'Apoteosi di Napoleone I per la prefettura di Parigi, la Sorgente e il Bagno turco (1859-63), entrambi al Louvre.