Land art, l'arte che si fonde con la terra
Plasmare messaggi umani attraverso la natura, ricongiungendo l’uomo al suo ambiente: l’arte della terra è ormai ovunque nel mondo
Disegnare passerelle colorate su un lago. Costruire un osservatorio foto-temporale sul fondo di un vulcano estinto. Proteggere le rovine di un borgo devastato dal terremoto. La land art fa questo: valorizza l’ambiente attraverso le emozioni e la creatività degli artisti che, abbandonate tele e scalpelli, trovano nel mondo circostante la materia prima con cui esprimersi.
Cos'è la land art
Cosa significa land art? Il significato di questa espressione è semplice: sta letteralmente per "arte della terra" o "lavori di terra". Infatti, tale forma artistica è denominata anche "earth art" e le sue opere "earth works". Questa forma artistica nasce intorno alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti. Si caratterizza per l'abbandono di mezzi artistici tradizionali quali tele, pennelli o materie prime da scolpire. L'artista riversa la sua creatività direttamente sulla natura.
Si tratta di una scelta anticonformista, in antitesi con il rigore figurativo della pop art. Le creazioni intrecciano i propri messaggi a temi ecologici in netta opposizione all'urbanizzazione e allo sfruttamento delle risorse naturali. Queste opere d'arte superano i limiti delle stanze dei musei, delle gallerie d'arte, per arrivare all'utente finale in tutta la potenza permessa dallo spazio naturale.
Infatti, molto spesso le opere di land art hanno dimensioni impossibili da intrappolare in una stanza. Vengono create in luoghi ameni, con difficile accessibilità. Anche il deserto può diventare la "tela" dove l'artista sceglie di esprimersi. Per questo, il più delle volte la land art viene fruita attraverso foto e video.
Land art: gli artisti italiani e internazionali più famosi del mondo
Tra gli artisti più famosi di land art ci sono Christo, Michael Heizer, Robert Sheenan, Richard Long, Dennis Oppenheim, James Turrell. Anche l'Italia ha i suoi nomi tra gli esponenti di land art. Tra questi c'è Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Mauro Staccioli, Tiziana Lorenzelli. Approfondiamo ciascuna di queste categorie scoprendo i lavori dei land artist nostrani e internazionali. Sarà un viaggio pazzesco.
Land art in Italia
L'Italia può contare numerose opere di land art sul suo territorio, insieme a diversi parchi tematici in cui sono raccolte molte creazioni artistiche immerse in ambienti naturali mozzafiato. Ecco le principali mete da visitare.
Alberto Burri e il Grande Cretto
Alberto Burri è un pittore e scultore italiano, diventato famoso durante il dopoguerra. È diventato un nome di spicco anche della land art con il suo Grande Cretto. Detto anche Cretto di Burri o Cretto di Gibellina, è un'opera di arte ambientale realizzata sulle macerie della città in provincia di Trapani, distrutta dal terremoto del 1968. Oggi, al posto del borgo e delle sue macerie, c'è un land work da quasi 12 ettari.
Tiziana Lorenzelli e le opere site-specific
Tiziana Lorenzelli trasforma i paesaggi naturali installando creazioni site-specific che rompono l’armonia preesistente. L'obiettivo è quello di creare un dialogo tra la sua opera e l’ambiente circostante. Nel corso della sua carriera ha realizzato diverse installazioni, interagendo con paesaggi mozzafiato. Non disdegna le incursioni in città, come l'intervento sulla facciata di Palazzo Bocconi nel 2023.
Michelangelo Pistoletto e il Terzo Paradiso
Ad Assisi, ai piedi della Basilica di San Francesco, c'è un bosco in cui natura, spiritualità e storia si intrecciano tra loro. Questo luogo suggestivo ha ispirato Michelangelo Pistoletto nella creazione dell’opera di land art Terzo Paradiso. Ben 121 piante di ulivo sono disposte a doppio filare fino a formare tre ampi cerchi tra loro tangenti. Il centro è marcato da un'asta in acciaio alta 12 metri, che sta a collegare idealmente terra e cielo. Il messaggio che Pistoletto vuole lanciare con questa opera è una riconciliazione, più che mai auspicata ancora oggi, tra uomo e natura, un tema su cui l'artista lavora da oltre vent'anni.
Mauro Staccioli a Volterra
Mauro Staccioli lavora da molti anni per far dialogare la campagna di Volterra, in Toscana, con i suoi ricordi. Il risultato? Un percorso di land art unico al mondo. Tra le opere più iconiche da ammirare nell'itinerario ci sono il Tondo Pieno, il Portale, Al bimbo che non vide crescere il bosco e la Boldria.
Christo e The Floating Piers
Anche se l'artista non è italiano, vale la pena ricordare l'installazione sul Lago Maggiore del The Floating Piers. La passerella di 3 chilometri ha tinto di arancione con la sua WoW: Walk on Water le acque, ma sul versante svizzero.
Land art nel mondo
Ma la land art ha tantissimi esempi nel mondo. Gli artisti più famosi hanno disseminato le loro opere in tutto il globo, tanto da creare veri e propri itinerari di viaggio dedicati agli appassionati di earth art. Ecco i principali esempi al di fuori dell'Italia.
Michael Heizer e Dissipate
Figlio di archeologo, Heizer lavora sui siti che presentano reperti misteriosi rinvenuti nel deserto del Nevada. Inizia a lavorare nel 1967, quando progetta il suo primo scavo cubico. L'anno successivo realizza Dissipate: si tratta di cinque enormi fosse rettangolari, bordate da lastre d'acciaio, disposte casualmente. Realizza il progetto facendo cadere dei fiammiferi a caso su un pezzo di carta.
Le opere di Robert Sheenan
Caos, trasformazione naturale, fluidità della materia: sono questi i fattori ispiratori della land art firmata da Robert Sheenan. Attivo anche lui dalla fine degli anni Sessanta, è famoso per i Non Sites: contenitori di acciaio dipinto o zincato, dalla forma minimal, con dentro pietre, ghiaia o sale. È Sheenan stesso a prelevarli da miniere o cave che esplora di persona (i Sites, appunto).
Ma la sua opera più famosa è la Spiral Jetty. Si tratta di un grande molo a spirale, costruito accumulando con bulldozer e camion più di 6.500 tonnellate di terreno circostante. Si tratta di un simbolo primordiale, che omaggia la natura e che, attraverso l'opera, riconduce a lei l'uomo. Appena terminata, l'acqua salata del Great Salt Lake nello Utah inizia il suo lavoro, portando microrganismi e sale al centro della spirale, cambiando i colori dell'acqua.
La land art di Richard Long
Long non ama definirsi un land artist, ma il suo approccio può definirsi ecologico, basato sull'esperienza del camminamento e del rapporto solitario e immersivo con la natura. Esegue configurazioni minimaliste, rigidamente geometriche, approfittando del carattere grezzo e naturale dei materiali. Ne è un esempio il Tagliamento River Stone Ring, realizzato a Verzegnis, in Friuli-Venezia Giulia.
Dennis Oppenheim e le opere effimere
Gli interventi di Dennis Oppenheim sono diversi da quelli degli altri land artist. Infatti, non sono permanenti né monumentali. Un esempio è Accumulation Cut, una creazione del 1969 presso il lago Babe, a Ithaca, USA. Si tratta di un taglio praticato con una motosega sulla superficie ghiacciata di un torrente che divide due territori.
James Turrell e la luce
Le opere di James Turrell mirano a valorizzare il lavoro che la luce fa sullo spazio. Dal 1977 l'artista è al lavoro su Roden Crater, un piccolo vulcano spento nel deserto dell'Arizona, ancora incompiuta. Al centro del lavoro c'è ancora la luce nella sua dimensione naturale, assoluta e cosmica. Sotto il vulcano, Turrell ha progettato un osservatorio in superficie. Qui i tempi biologici, geologici e astronomici si uniscono in un unico flusso.
Stefania Leo
Foto di Natosha Benning su Unsplash