La comunicazione efficace tra empatia e tecnica: cosa c'è da sapere
Imparare a comunicare in modo efficace: tutto sulla comunicazione empatica.
Molti ritengono che comunicare sia un’arte, dunque un talento che pochi eletti hanno fin dalla nascita. In realtà non è così: se è vero che alcuni si dimostrano abili comunicatori fin da bambini, lo è altrettanto che le capacità comunicative si possono sviluppare con il tempo, attraverso le esperienze di vita, ma soprattutto grazie all’acquisizione e alla continua applicazione di alcune tecniche. In particolare, bisogna saper muovere le leve dell’emotività: da qui l’importanza della comunicazione empatica.
Cosa è la comunicazione empatica
Comunicare empaticamente significa far arrivare il proprio messaggio in maniera onesta e personale, epurandolo da sovrastrutture inutili, comprendendo i bisogni dell’interlocutore e instaurando con lui una relazione di fiducia, trasparenza e verità. Questo in ogni ambito relazionale, sia nella sfera sociale che professionale: dal venditore al manager d’impresa, dall’artista al social media manager, dall’imprenditore al politico, ogni professione si fonda sulla necessità di coinvolgere, appassionare e convincere l’altro dell’efficacia del messaggio che stiamo comunicando.
Il linguaggio non verbale
La comunicazione empatica, come suggerisce il nome, si basa sull'empatia, ovvero sulla capacità di ascoltare e comprendere l'altro (il cosiddetto ascolto attivo), e più in generale di entrare in contatto profondo con l'interlocutore: in tal senso, i messaggi mandati attraverso i gesti e il corpo concorrono al processo comunicativo in misura significativamente maggiore rispetto a quelli verbali: il “come” viene percepito dall’interlocutore come più importante rispetto al “cosa” si comunica.
Il primo a spiegarlo fu, sul finire degli Anni ‘60, lo psicologo Albert Mehrabian con la Teoria dell’Efficacia Comunicativa, secondo cui la comunicazione verbale costituisce solo il 7% di ciò che il fruitore percepisce, la comunicazione paraverbale, (ossia il modo in cui usiamo la voce) il 38% e la comunicazione non verbale, ossia il linguaggio del corpo, addirittura il 55% di ciò che il destinatario del messaggio percepisce.
Le tecniche
Nel corso dei decenni successivi lo stesso Mehrabian e altri studiosi hanno modificato in parte tali percentuali, ma la sostanza resta la stessa: il linguaggio del corpo è quello che più di tutti trasmette l’aspetto emotivo del messaggio. Quali sono gli elementi di una comunicazione non verbale di successo? La postura eretta e aperta, la gestualità naturale che accompagna il discorso e il contatto visivo con l’interlocutore.
Dove imparare a comunicare in modo efficace
La comunicazione non verbale (e dunque empatica) può essere imparata, insegnata e migliorata, anche all’università. Ad esempio, durante il corso di laurea triennale in DAMS della Link Campus University, dedicato a (futuri) attori, registi, artisti, performer, professionisti, pronti a operare nei settori del teatro, dell’audiovisivo e dell’intrattenimento. Nelle miniclassi che l’ateneo dedica agli studenti, infatti, una parte importante del percorso formativo è dedicata proprio alle tecniche per rendere più efficaci ed empatici i messaggi da trasmettere.
“La comunicazione empatica”, spiega Roberto Manzi, docente di Public Speaking e Theatre Techniques for Public Speaking alla Link Campus University, “può essere migliorata attraverso l’acquisizione di tecniche che ci permettono di sviluppare alcuni canali di comunicazione che troppo spesso consideriamo meno importanti e che invece, sono fondamentali per creare empatia”.