Resistenza agli antibiotici: l'essere umano è in pericolo?
Antibiotici, da scoperta miracolosa a panacea per tutti i mali usata spesso e male: ecco i rischi e le conseguenze della cosiddetta antibiotico-resistenza
L'antibiotico resistenza è un problema reale e rappresenta una delle sfide più importanti per la salute pubblica. A causa dell'abuso umano di antibiotici e dell'uso sconsiderato di queste sostanze in settori come l'allevamento, alcuni batteri hanno sviluppato una naturale resistenza a questi medicinali. Il risultato? In alcuni casi, sempre più frequenti, i protocolli sanitari che trattano diverse infezioni batteriche non sono più efficaci. La situazione preoccupa gli esperti, che hanno ipotizzato una futura apocalisse antibiotica, ovvero la condanna a morte di 10 milioni di persone all'anno: in caso di operazioni chiurgiche o una semplice operazione odontoiatrica, non potrebbero esserci più i mezzi per curare anche le infezioni più semplici. Ad essere particolarmente a rischio è l'Italia: in Europa il nostro Paese è infatti quello che registra la più alta percentuale di antibiotico-resistenza. Andiamo quindi ad approfondire la questione.
Cos'è l'antibiotico resistenza e come si manifesta
L'antibiotico-resistenza o resistenza agli antibiotici è un fenomeno biologico e naturale osservato in alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere e proliferare anche in ambienti in cui sono presenti agenti antibatterici. L'adattamento a queste sostanze, generalmente in grado di uccidere questo tipo di organismi, è una conseguenza alla sovraesposizione a queste sostanze antibatteriche.
Ci sono due tipi di resistenza: quella intrinseca, legata alla natura del microrganismo stesso, e quella acquisita, che rappresenta l'evoluzione dell'organismo all'antimicrobico verso cui si dimostra resistente. Restringendo la definizione all'organismo umano, l'antibiotico resistenza è quella condizione in cui i batteri presenti nel corpo umano non soccombono agli antibiotici assunti.
Le cause della resistenza agli antibiotici
A provocare la resistenza agli antibiotici dei microrganismi ci sono diversi fenomeni. Il primo e maggiormente evidenziato è l'uso eccessivo e non corretto degli antibiotici sia a livello umano che veterinario e agricolo. In particolare, durante la pandemia da Covid-19 si è fatto un vero e proprio abuso di antibiotici, spesso non adeguatamente controllato dal personale medico particolarmente sotto pressione. Ciò ha peggiorato la situazione, contribuendo a un'assuefazione dei batteri a piccole dosi di prodotto, che ne hanno sviluppato la resistenza.
Infatti, come sostiene lo stesso Ministero della Salute, gli antibiotici non devono essere usati per prevenire o curare infezioni virali. L'errore nasce dal fatto che si ignora l'inefficacia di questi prodotti contro i virus. Gli antibiotici vanno usati solo se presenti infezioni batteriche.
I rischi e le conseguenze negative
L'abuso degli antibiotici ha delle conseguenze importanti sul trattamento delle infezioni batteriche. I microrganismi antibiotico-resistenti, infatti, non rispondono correttamente al trattamento previsto dai protocolli sanitari nazionali. La principale conseguenza è il prolungamento della patologia e alla possibile insorgenza di complicazioni (non ultima la morte). Inoltre, non trovando alcuna barriera, l'infezione batterica rende il paziente contagioso più a lungo, aumentando il rischio di diffondere a sua volta microrganismi antibiotico-resistenti. Non da ultimo, la resistenza agli antibiotici costringe i Sistemi Sanitari Nazionali a sperimentare e adottare protocolli medici più costosi, allungando anche le degenze in ospedale. Ciò va a gravare sul tetto di spesa sanitario e, quindi, sul carico fiscale delle famiglie.
Resistenza agli antibiotici: cosa fare
Cosa possiamo fare per contrastare la resistenza agli antibiotici? E' innanzitutto importante non perdere di vista la prevenzione medica, ma anche contrastare il problema con un approccio multiplo.
Prima di tutto, bisogna fare un uso razionale degli antibiotici. Il che significa utilizzarli solo quando strettamente necessario, osservando l'assunzione della sostanza per l'intero ciclo di trattamento prescritto. Allo stesso modo, sembra quesi scontato dirlo, è necessario utilizzare gli antibiotici giusti per la giusta patologia: sarebbe quindi bene utilizzare solo quando necessario i cosiddetti antibiotici a largo spettro, che agiscono quindi su un'ampia gamma di bacilli. Sono infatti la categoria dei medicinali verso i quali i batteri sviluppano con più frequenza fenomeni di resistenza.
In secondo luogo, prevenire è meglio che curare. Quindi, soprattutto negli ospedali è importante adottare misure igieniche rigorose in modo da prevenire la diffusione delle infezioni.
Ma l'arma più potente a disposizione per scongiurare l'apocalisse degli antibiotici è quella dell'educazione. Solo attraverso una corretta informazione sul fenomeno, da rivolgere al pubblico e ai professionisti sanitari sull'uso proprio degli antibiotici, può condurre a una consapevolezza del fenomeno e, quindi, a una lotta consapevole.
Stefania Leo
Immagine di apertura: Freepik