Overthinking: pensare troppo fa male

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Ansia, stress, persino disturbi fisici: l’eccessivo rimuginare su problemi a cui non si riesce a trovare una soluzione può far davvero male

Ci si sveglia nel cuore della notte o non si riesce a dormire, ossessionati da un pensiero, un problema, senza riuscire a giungere a una soluzione. Questo è solo uno degli scenari famigliari a chi soffre di overthinking. Il pensare troppo, concentrandosi sugli aspetti negativi di una questione, può condizionare il proprio benessere psicofisico e quello di chi ci sta intorno. Come si può combattere (o almento tenere sotto controllo) questo disturbo? Approfondiamo l'argomento partendo dalla sua definizione

Cos'è l'overthinking?

Per dare una definizione di overthinking si deve partire dal luogo in cui si origina il processo: la mente. Si tratta infatti di un processo mentale in cui una persona riflette senza sosta a eventi, problemi, decisioni da prendere, situazioni da affrontare. Il pensiero è ripetitivo e prolungato, ma non porta a soluzioni produttive. Genera, invece, stress e ansia, rallentando i processi decisionali.
Si parla spesso di overthinking disorder, benché in realtà questa non sia una malattia. Il pensare troppo non è infatti annoverato tra le patologie in senso stretto, ma può essere un sintomo o un fattore contributivo di varie condizioni di salute mentale.

Le cause dell'overthinking

Da cosa è causato l'overthinking? Prima di tutto, c'è l'ansia. Chi sente il bisogno di controllare ogni dettaglio, rimugina senza sosta, alla ricerca di una soluzione perfetta. Il processo è innescato sia dalla bassa autostima sia da eventi traumatici o stressanti vissuti nel proprio passato. Alcune persone possono sviluppare l'abitudine di pensare troppo come meccanismo abituale, rimanendone però intrappolati per sempre.

I sintomi e i segnali

L'overthinking disorder si caratterizza per una riflessione eccessiva. Si pensa ripetutamente agli stessi problemi, senza raggiungere un punto di approdo, una soluzione. Un'altra caratteristica dell'overthinking è l'analisi paralitica: ci si paralizza di fronte alle decisioni da prendere perché si è analizzate troppo a fondo le possibili conseguenze. 

Inoltre, l'overthinking porta a focalizzarsi su scenari ipotetici e preoccupazioni difficili da concretizzarsi. Infine, un'altra caratteristica del disturbo è l'avvio del ciclo di pensiero negativo. Tutta l'analisi svolta mette in risalto solo eventuali effetti negativi di ogni decisione e gli errori commessi in passato.
Nonostante sia un processo mentale, gli effetti dell'overthinking sul corpo sono molto visibili. Si va dallo stress e ansia ai disturbi del sonno. Si inizia a preferire la procrastinazione all'azione e si avverte un senso di affaticamento mentale. Tutto ciò si riflette su patologie ricorrenti come mal di testa, tensione muscolare e altri fenomeni fisici legati allo stress.

Come smettere di pensare troppo

Gestire l'overthinking non è impossibile. Prima di tutto, bisogna riconoscere di avere un problema: la consapevolezza permette di affrontarlo. Passando all'azione, ci si può affidare alle pratiche di mindfulness e meditazione, in modo da abituare la mente a focalizzarsi sul presente.

Un'altra strategia consiste nell'impostare un limite di tempo per riflettere sul problema, in modo da limitare l'eccessivo rimuginio. Concedersi distrazioni positive, come esercizio fisico, hobby o volontariato, spostando quindi il proprio pensiero su altro, può aiutare la mente a incamerare pensieri positivi. 

Anche tenere un diario può aiutare a liberare la mente e a sviluppare un problem solving pratico. Infine, è bene cercare supporto negli amici, famigliari o un terapeuta esperto in comportamenti ossessivi come l'overthinking.

Stefania Leo

Immagine di apertura: Freepik