Carlo Emilio Gadda, lo scrittore sperimentatore
Autore di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" e de "La cognizione del dolore", lo scrittore milanese rappresenta uno dei più importanti esponenti della letteratura italiana del Novecento.
Parlando dell'opera di Carlo Emilio Gadda, Gianfranco Contini, uno dei massimi critici del Novecento, ha scritto: «Almeno l’Adalgisa, le Novelle o Accoppiamenti e il Pasticciaccio appartengono al canone delle letture indispensabili per un italiano aggiornato all’arte del suo tempo». Ingegnere per dovere e scrittore per vocazione e convinzione, il Gran Lombardo (nomignolo mutuato dal canto XVII del Paradiso di Dante) ha vergato pagine importanti per l'evoluzione della letteratura italiana. Dal suo linguaggio sperimentale all'indagine attenta della società italiana, le sue opere sono ancora oggi un faro sociologico della storia contemporanea del Belpaese.
Perché conoscere Carlo Emilio Gadda e le sue opere
Nella quinta delle Lezioni americane, Italo Calvino analizza l'opera di Gadda e la definisce esempio moderno di «romanzo contemporaneo come enciclopedia». Secondo Calvino, l'autore «cercò per tutta la vita di rappresentare il mondo come un garbuglio, o groviglio, o gomitolo, di rappresentarlo senza attenuarne affatto l'inestricabile complessità, o per meglio dire la presenza simultanea degli elementi più eterogenei che concorrono a determinare ogni evento». Le sue opere vanno lette per cogliere la complessità che attraversa i fenomeni della vita e conoscere la sperimentazione linguistica compiuta nei suoi romanzi.
Biografia: primi anni di vita e studi
Carlo Emilio Gadda nasce a Milano il 14 novembre 1893. Il padre, Francesco Ippolito Gadda, sposa l'ungherese Adele Lehr in seconde nozze. Carlo è il primogenito dei tre figli avuti da Francesco con Adele. La famiglia, parte della buona borghesia lombarda, vive in Brianza, in una villa lussuosa. L'abitazione dei Gadda sarà al centro dell'odio e il sarcasmo del futuro scrittore, che in essa vede l'origine di tutte le disgrazie della famiglia.
Infatti, le spese sostenute in questa circostanza, nonché alcuni azzardati investimenti paterni nell'allevamento dei bachi da seta, uniti alla concorrenza dell'industria tessile giapponese e, da ultimo, alla morte stessa del padre avvenuta nel 1909, segnano il passaggio, traumatico per il giovane, a una difficile condizione economica. Solo i sacrifici materni attenuano la situazione.
Conseguita la maturità al Liceo classico "Giuseppe Parini" nel 1912, contro la propria volontà, per obbedire alle speranze della madre, Gadda si iscrive, come il fratello Enrico, al corso di laurea in Ingegneria elettrotecnica presso il Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano, che diventerà il Politecnico. Rinuncia così alle proprie inclinazioni letterarie, accumulando rancore poi esplicitato nel ritratto che Gadda, da adulto, darà di sé stesso.
Il volontariato durante la Prima guerra mondiale
Da convinto interventista qual è, nel maggio 1915 Gadda scende in piazza inneggiando all'entrata dell'Italia nel conflitto contro l'Austria-Ungheria nella Prima guerra mondiale. Parte volontario, arruolandosi nel Regio esercito. Qui viene inquadrato come sottotenente della seconda sezione dell’89º reparto mitragliatrici del 5º reggimento alpini, venendo dislocato nelle zone arretrate del fronte sull'Adamello e sulle alture vicentine.
Dopo la disfatta di Caporetto, Gadda viene fatto prigioniero: è il 1917. Deportato in Germania, nella baracca 15c (soprannominata la "baracca dei poeti"), incontra e fa amicizia con Bonaventura Tecchi, Camillo Corsanego e Ugo Betti. Di questi anni e di questa esperienza parlerà nel capitolo “Compagni di prigionia” de Il castello di Udine.
Dal 1915 al 1919 tiene un diario, poi parzialmente pubblicato col titolo Giornale di guerra e di prigionia. Verrà parzialmente pubblicato solo nel 1955. Solo dopo la sua morte sarà pubblicata anche la parte relativa a Caporetto e alla prigionia. È una denuncia forte e dolente dell'incompetenza con cui era stata condotta la guerra e del degrado fisico e morale della vita dei prigionieri di guerra.
Carlo Emilio Gadda rientra in Italia, a Milano a fine gennaio 1919, dove apprende della morte del fratello Enrico in un incidente di guerra, avvenuta il 23 aprile 1918. Amava definirlo «la parte migliore e più cara di me stesso».
La collaborazione con la rivista Solaria
Una volta tornato a Milano, Carlo Emilio Gadda si laurea in Ingegneria elettrotecnica con la tesi “Turbine ad azione Pelton con due introduttori”. Va a lavorare in Sardegna, Lombardia, Belgio e Argentina. Nel 1921 aderisce al Partito Nazionale Fascista e inizia a insegnare matematica e fisica al Liceo Parini di Milano. Nel 1924 decide di iscriversi al corso di laurea in filosofia e di dedicarsi alla passione a lungo rimandata: la letteratura e le arti umanistiche. Due anni dopo inizia la sua collaborazione con la rivista fiorentina “Solaria”, esordendo nel 1927 sulle pagine di critica con il saggio dal titolo "Apologia manzoniana".
Nel 1931 inizia la sua collaborazione con il quotidiano milanese L'Ambrosiano e pubblica presso le Edizioni di Solaria una raccolta di racconti, intitolata La Madonna dei filosofi. Con Il castello di Udine, sua seconda raccolta di racconti, che verrà pubblicata tre anni dopo, lo scrittore ottiene il premio Bagutta. Gadda inizia a lavorare alle prime bozze de La cognizione del dolore dopo la morte della madre, che avviene nel 1936, e la vendita della casa paterna in Brianza.
Le opere letterarie più importanti
Nel 1940 Gadda è ormai uno scrittore. Inizia a scrivere racconti per mestiere, dopo essersi trasferito a Firenze. Negli anni Cinquanta va a Roma e inizia a lavorare per la Rai ai servizi di cultura del Terzo Programma. È il decennio più prolifico della sua vita. Nel 1957 viene pubblicato Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, forse il suo romanzo più famoso. Ma le opere di Gadda da esplorare sono numerose.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è un romanzo giallo sperimentale, ambientato nei primi anni del fascismo. Apparso per la prima volta in cinque puntate sulla rivista “Letteratura”, nel 1946, il romanzo prende spunto da un fatto di cronaca. Si narra la storia di Francesco Ingravallo, commissario della Squadra Mobile di Roma, che sta indagando su un furto di gioielli avvenuto ai danni della contessa Menegazzi, in via Merulana. Trascorsi pochi giorni dal fatto, il commissario incappa in un caso di omicidio: viene trovata sgozzata Liliana Balducci, una signora che abitava di fronte all’appartamento dove era avvenuto il furto. La storia ispirerà Pietro Germi per il film Un maledetto imbroglio.
La cognizione del dolore
La cognizione del dolore è la storia dell'ingegnere Gonzalo Pirobutirro d’Eltino, alter ego dell’autore. Scrittore per passione, l’uomo nutre un forte odio per il defunto padre, che ha messo l’apparenza di fronte ad ogni cosa. Il romanzo è ambientato a Lukones, villaggio nell’immaginario Paese sudamericano del Maradagàl, oppresso dalla dittatura e appena uscito vincitore da una guerra col vicino Stato del Parapagàl. Secondo molti critici e studiosi, le specifiche caratteristiche con cui Gadda descrive il Maradagàl ricorderebbero quelle della Brianza durante il periodo fascista.
Lo stile letterario di Gadda
Lo stile letterario di Carlo Emilio Gadda è incentrato sullo sperimentalismo. Nella sua scrittura si scorge un vero e proprio espressionismo linguistico, che a tratti diventa barocchismo. Altra caratteristica è il plurilinguismo. Infatti, Gadda mescola termini arcaici, dialettalismi, tecnicismi, gerghi, neologismi. Questa commistione di terminologie proviene dall’ambito delle scienze sperimentali e delle filosofie. La lingua di Gadda ispira a Giancarlo Contini l'espressione “Funzione Gadda”, per riferirsi a questa incredibile commistione di linguaggi.
Altre opere di Carlo Emilio Gadda
Se Quer pasticciaccio brutto de via Merulana e La cognizione del dolore sono le due opere più famose, altri volumi, pubblicati anche postumi, hanno rivelato aspetti interessanti e affascinati della poetica e della sperimentazioni di Gadda. Tra questi ci sono Giornale di guerra e di prigionia, Eros e Priapo e Accoppiamenti giudiziosi.
Giornale di guerra e di prigionia
In questo diario pubblicato nel 1955, Gadda racconta le difficoltà vissute durante la Grande Guerra. Oltre a dover battere il nemico, i militari al fronte dovevano affrontare una "vita pantanosa", l'incompetenza dei grandi generali, "l'egoismo cretino dell'italiano" che di tutto fa una questione personale. Nella versione attualmente in commercio si legge anche della disfatta di Caporetto e della prigionia in Germania. Queste pagine rappresentano a tutti gli effetti l'esordio del prosatore novecentesco.
Eros e Priapo
Scritto tra 1944 e il 1945 e ritenuto impubblicabile perché sconcio e imbarazzante, Eros e Priapo è apparso nel 1967 in forma ridotta e ritoccata. Solo Adelphi, nel 2016, l'ha pubblicato nella sua versione originale. Si tratta di un saggio che si muove tra indagine storica e analisi psichica del fenomeno mussoliniano. Da spettatore e da buon studioso del ventennio fascista, Gadda ha dato vita a un pamphlet che non solo annienta il regime, ma ne evidenzia anche la sua psicologia. Per lui, la dittatura delle Camicie Nere non nasce all’improvviso e non viene calata dall’alto, ma riempie le carenze dello sviluppo psicosessuale del popolo italiano.
Accoppiamenti giudiziosi
Accoppiamenti giudiziosi è una raccolta di diciannove racconti, raccolti da Gadda nel 1963 attraverso la sua intera attività di narratore sperimentale. In queste pagine è distillata la sua essenza letteraria. Infatti, Gadda vi ha incluso frammenti di romanzi come La meccanica e La cognizione del dolore, quasi a segnalare che questo libro è anche una insostituibile “autoantologia”.
La morte di Carlo Emilio Gadda
Carlo Emilio Gadda muore il 21 maggio 1973 a Roma. È sepolto nel cimitero acattolico di Roma. Alla sua morte fece seguito la pubblicazione di Meditazione milanese (1974) e Racconto italiano di ignoto del novecento (1983).
Stefania Leo