Caravaggio, vita sregolata di un genio
La vita e le opere del geniale e controverso pittore Michelangelo Merisi, da tutti conosciuto come il Caravaggio.
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio è uno degli artisti più affascinanti della storia dell'arte mondiale. Attorno a lui aleggia il mistero biografico, che si intreccia con opere straordinarie e rivoluzionarie per il suo tempo. Definito il pittore inquieto, innamorato del vero e della luce, si dice sia nato verosimilmente il 29 settembre 1571 (anche se a volte si fa riferimento anche al 25 settembre): nel 2021 ricorreranno i 450 anni dalla sua nascita. Nonostante il tempo trascorso, continuano ad emergere nuovi indizi sulla sua vita.
Biografia di Caravaggio
Le date della vita di Michelangelo Merisi sono da considerarsi tutte verosimili perché la documentazione legata al pittore è molto fragile e discontinua. Gli studiosi della sua opera e della sua biografia riportano alla stampa continue novità sul conto del Caravaggio.
Il soprannome
Figlio di Fermo e Lucia Aratori, originari di Caravaggio, mutua da loro il soprannome che lo lega all'omonima città, dove con loro trascorre la fanciullezza e il periodo di ritorno dall'apprendistato presso Simone Peterzano.
Gli anni della formazione
Poco più che tredicenne va a Milano e stipula il contratto per un apprendistato di quattro anni con il pittore Simone Peterzano. Durante questo tempo il discepolo vive e lavora presso il maestro, che ha il compito di renderlo un artista autonomo. Al termine dell'apprendistato Michelangelo Merisi torna a Caravaggio dove nel 1590 è costretto a vendere parte dei terreni rimasti in comune con il fratello Giovan Battista per appianare i debiti di casa. Rimane in città fino a due anni dopo quando, alla morte di sua madre, spartisce le sostanze di famiglia con i fratelli per trasferirsi a Roma.
Le prime collaborazioni eccellenti e i problemi di salute
Non c'è una certezza assoluta sulle tappe compiute da Merisi dopo aver lasciato Caravaggio. Le teorie più accreditate sostengono che abbia fatto tappa a Parma e a Firenze, dove nutre la sua immaginazione con opere di alcuni colleghi del tempo. Dopo aver lavorato con pittori come Antiveduto Grammatica e il Cavalier d’Arpino, si ammala e viene ricoverato all’Ospedale della Consolazione. In questo periodo crea i celebri ritratti allo specchio tra cui il cosiddetto Bacchino malato.
Il primo grande successo lo ottiene dipingendo I bari per il cardinale fiorentino Francesco Maria del Monte, che lo farà suo protegé. Poi passa nei libri paga di diverse persone: il marchese Vincenzo Giustiniani, dei Barberini, dei Borghese, dei Costa, dei Massimo e dei Mattei. L'irriverenza di alcune sue opere lo costringerà a ridipingere le sue tele: è il caso della Morte della Vergine per Santa Maria della Scala, oggi esposta al Louvre.
i guai con la legge e gli ultimi anni, tra Napoli e Malta
Nel 1606 uccide in duello Ranuccio Tomassoni. Costretto alla fuga, si rifugia a Napoli. Di questi anni sono alcune sue famose opere come le Sette opere di Misericordia e la Flagellazione. Si trasferisce poi a Malta, dove realizza la Decollazione di San Giovanni Battista e il Ritratto di Alof de Wignacourt. Va a Messina, dove realizza il Seppellimento di Santa Lucia e la Resurrezione di Lazzaro.
Tornato a Napoli e poi, in attesa della grazia da parte di Paolo V Borghese, ottenuta grazie all’invio del celeberrimo David e Golia (oggi esposto alla Galleria Borghese), muore a Porto Ercole nel sanatorio Santa Maria Ausiliatrice, probabilmente per un infezione trascurata. I suoi resti sono stati rinvenuti nell'ossario della cittadina toscana.
Le opere di Caravaggio più famose
Nonostante la sua vita travagliata, Caravaggio è riuscito a creare numerose opere di grande pregio, ancora oggi ritenute rivoluzionarie.
Canestro di frutta
Il Canestro di frutta si trova oggi in esposizione nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano. È forse l'opera più famosa di Caravaggio ed è considerata una specie di prototipo di natura morta. Vi è rappresentato un canestro di vimini da cui traboccano frutti e foglie, il tutto eseguito con grande realismo e attenzione al dettaglio. I frutti freschi accanto a quelli bacati e la presenza di foglie accartocciate sono considerate una metafora del tempo che passa.
Scudo con testa di Medusa
Realizzato attorno al 1598, lo Scudo con testa di Medusa si trova oggi presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Ne esistono due versioni: una realizzata con olio su tela, su cui si legge la firma del Caravaggio impressa nel sangue che sgorga dalla testa, e la seconda di dimensioni leggermente più grandi. La Medusa, simbolo di prudenza e sapienza, era un tema caro ai Medici: Caravaggio la dipinge con il suo stile realistico, in perenne lotta con la luce.
Bacco
Realizzato tra il 1596 ed il 1598, il Bacco di Caravaggio si trova presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Viene commissionato dal cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte, ambasciatore mediceo a Roma per regalarlo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II. Bacco, dio del vino e dell'ebbrezza, viene rappresentato con i suoi simboli iconografici. Si pensa che il volto di Bacco sia un autoritratto di Merisi.
Deposizione nel sepolcro
La Deposizione è un soggetto realizzato tra il 1602 ed il 1604, oggi conservato presso la Pinacoteca vaticana. Commissionato da Girolamo Vittrice, il dipinto viene lodato dai critici dell'epoca. Nel 1797 viene rimosso dalla cappella e affidato a Giuseppe Valadier (incaricato dai francesi di prenderlo in consegna), e trasferito a Parigi assieme a molte altre opere ed infine esposto al Musée Napoleon. L'elemento rivoluzionario è la deposizione di Cristo nella tomba interrata, riportata da un inedito punto di vista.
La conversione di San Paolo (h3)
La Conversione di San Paolo è stata realizzata nel 1601 e oggi conservata nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Incaricato da monsignor Tiberio Cerasi di dipingere due quadri che raffigurassero il prodigio della conversione di san Paolo e la crocifissione di san Pietro, le opere create hanno avuto una vita difficile a causa dei cambiamenti di idea dei committenti. La particolarità di queste due opere è l'uso della luce come metafora della presenza o dell'assenza di Cristo dalla scena.
L’eredità di Caravaggio e il caravaggismo
Caravaggio ha lasciato dietro di sé tanto mistero, ma anche un notevole patrimonio artistico-teorico che ha dato vita al Caravaggismo. L'influenza di Caravaggio sulla nuova pittura barocca fu determinante, portando i pittori dell'epoca a usare forti contrasti di luci e ombre, a perseguire il realismo della rappresentazione, oltre a prediligere i temi di nature morte e interni con figure umane rappresentate su sfondi monocromi. Inoltre, la violenza e la teatralità delle rappresentazioni doveva accordarsi con quella della luce.
Tra gli esponenti più importanti del Caravaggismo ci sono Orazio e Artemisia Gentileschi, Cecco del Caravaggio, Filippo Vitale, Georges de La Tour, Diego Velázquez.
Curiosità su Caravaggio
Caravaggio ha ispirato moltissimi registi, che hanno dedicato al pittore lungometraggi e fiction. Il primo film dedicato all'artista è stato Caravaggio. Il pittore maledetto: film del 194, è stato diretto da Goffredo Alessandrini. A interpretare il protagonista è stato Amedeo Nazzari.
Caravaggio è stato girato nel 1986 da Derek Jarman: partendo dai momenti precedenti la sua morte, il personaggio ripercorre tutta la sua vita. Caravaggio - L'anima e il sangue (2018) è stato diretto da Jesus Garces Lambert e racconta la storia del geniale e controverso pittore attraverso un excursus emozionale e investigativo delle sue opere e dei luoghi che le custodiscono. Interpretato dall'attore Emanuele Marigliano, questo Caravaggio ha la voce di Manuel Agnelli.
Caravaggio: The Search è un film del 2008 diretto da Michael C. Merisi e Maureen Murphy. Esiste anche un documentario su Michelangelo Merisi, girato nel 2004 e intitolato Caravaggio. L'ultimo tempo.
Caravaggio è stato un personaggio così magnetico, da diventare uno dei personaggi ritratti sulle vecchie lire. Il ritratto di Michelangelo Merisi campeggiava sul fronte delle banconote da 100.000 lire del 1983. Sul retro era raffigurato il suo noto dipinto Canestro di frutta.