Caravàggio
Indicecomune in provincia di Bergamo (25 km), 111 m s.m., 32,81 km², 14.109 ab. (caravaggini), patrono: santi Fermo e Rustico (9 agosto).
Città della Gera d'Adda, posta nella pianura alla destra del fiume Serio. Insediamento romano e poi longobardo, nel Medioevo fu dei conti e poi del vescovo di Bergamo, del vescovo di Cremona e, per volere di Federico Barbarossa, di Milano (sec. XII). Nel 1428 fu annessa a Venezia e poi conquistata da Francesco Sforza, che nel 1448 vi sconfisse le truppe veneziane guidate da Bartolomeo Colleoni. In seguito divenuta marchesato (1532), fu data in appannaggio a Giampaolo, figlio illegittimo di Ludovico il Moro. Più volte saccheggiata (sec. XVI-XVII), fu duramente colpita dalla peste del 1630. Nel 1954 ebbe il titolo di città. § Nel centro storico si conservano edifici di pregio, tra cui la chiesa dei Santi Fermo e Rustico (sec. XIV-XV), con all'interno opere cinquecentesche di Bernardino Campi, il secentesco Palazzo Comunale, l'ex ospedale (trasformazione del sec. XVIII di due monasteri dei sec. XV e XVI) e la chiesa di San Bernardino, romanica ma rielaborata nel Settecento. § L'economia si basa in prevalenza sull'industria, attiva nei settori elettrotecnico, meccanico, chimico (detersivi), alimentare, delle minuterie metalliche, della meccanica di precisione, della ceramica e del legno. L'agricoltura produce cereali, frutta, ortaggi e foraggi; si pratica l'allevamento. Sono sviluppate l'attività commerciale e quella turistica (in particolare il turismo religioso). § Vi nacquero lo scrittore Giovan Francesco Straparola (1480-1557) e il pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1571-1610). Fuori dall'abitato, in un luogo caro alla tradizione cristiana per l'apparizione della Vergine (1432), sorge il santuario di Santa Maria del Fonte (o Madonna di Caravaggio); ricostruito da Pellegrino Tibaldi per volere di san Carlo Borromeo a partire dal 1575, fu concluso nel sec. XVIII. All'interno si conservano opere di L. Cavenaghi e G. Moriggia.