Roald Dahl, il gigante della narrativa per bambini

roald-dahl.png

Un viaggio nella vita e nelle opere di Roald Dahl, lo scrittore che ha incantato intere generazioni con la potenza della sua fantasia, delle sue storie e dei suoi personaggi.

Troppo riduttivo classificarlo come semplice scrittore per l’infanzia. Roald Dahl ha portato un vento di novità nella letteratura per ragazzi, rivolgendo ai più piccoli tutta la sua attenzione, facendoli divertire e insegnando l’amore per la lettura.  Ecco la sua storia.

Biografia di Roald Dahl, lo scrittore con il dono di capire l’infanzia

Roald Dahl nacque il 13 settembre 1916 in Galles, più precisamente a Llandaff. I suoi genitori si erano sposati nel 1911 e per il loro bambino avevano scelto un nome che ricordasse, la Norvegia, la loro terra natale: Roald, come Roald Amundsen, l’esploratore norvegese che condusse la prima spedizione capace di raggiungere il Polo sud.

La sua non si può di certo definire un’infanzia semplice. Un’incidente d’auto, la perdita di sua sorella, poi quella del papà e infine la dura, nascosta e vergognosa realtà degli istituti britannici fatta di punizioni corporali di cui fu vittima e disgustato spettatore. Un capitolo senza alcun dubbio doloroso. 

Non appena terminate le scuole superiori Roald scelse di andare via, di lasciarsi alle spalle tutto ciò che lo aveva fatto soffrire, di provare a cambiare vita. Fu assunto dalla compagnia petrolifera Shell e con sua grande gioia fu spedito in Africa. Mentre si trovava lì, scoppiò la Seconda Guerra mondiale. Divenne allora un pilota della RAF, ma durante uno dei suoi voli il suo aereo fu abbattuto. Roald, senza neanche avere il tempo di accorgersene, si ritrovò faccia a terra, ferito, perso da qualche parte e con i resti del suo aereo accanto a lui, in fiamme. Soccorso in tempo, riuscì a salvarsi. 

Al termine della guerra fu inviato a Washington dove svolse principalmente compiti di propaganda e “spionaggio”, ruolo che all’epoca veniva spesso riservato a intellettuali e scrittori in virtù delle loro qualità. Qui conobbe la sua prima moglie, Patricia, ed iniziò a cimentarsi seriamente nella scrittura.

Roald Dahl scrittore: il nido nel suo giardino

Roald si dedicava alla scrittura circa quattro ore al giorno, dalle 10 alle 12 e poi dalle 16 fino alle 18. 

“Due ore di scrittura lasciano uno scrittore completamente scarico perché in quelle due ore è stato in un luogo diverso, con persone totalmente diverse”, queste le parole dello scrittore. 

Si chiudeva nella sua piccola stanza in fondo al giardino, seduto sempre sulla solita logora poltrona appartenuta a sua madre, avvolto in un sacco a pelo, unico conforto durante l’inverno. Sulla scrivania una palla color argento costruita con l’involucro in carta stagnola delle tavolette di cioccolata mangiate durante l’adolescenza, sei matite infilate in un’unica tazza, fogli gialli. A nessuno era permesso entrare.

Un nuovo dolore e un nuovo matrimonio

Con l’attrice Patricia Neal, Roald ebbe 5 figli, ma la piccola Olivia morì a soli 7 anni a causa del morbillo. Lo scrittore prese carta e penna e preparò una lettera indirizzata all’autorità sanitaria pubblica del distretto di Sandwell per smuovere le coscienze dei genitori sulla necessaria prevenzione. La sua lettera fu scoperta e diffusa soltanto nel 2015, proprio quando in California si verificarono numerosi casi di morbillo, letale soprattutto tra i bambini. Nel testo Dahl rese omaggio alla sua piccola Olivia:

“Ricordo che mentre la malattia faceva il suo corso leggevo spesso per lei mentre era a letto […] Ho dedicato due dei miei libri a Olivia, il primo era James e la pesca gigante. All’epoca era ancora viva. Il secondo è il GGG, dedicato alla sua memoria dopo che era morta per il morbillo. Troverete il suo nome all’inizio di questi due libri. So quanto sarebbe felice se potesse sapere che la sua storia ha aiutato a risparmiare un bel po’ di malattie e morte tra gli alti bambini.”

Al suo matrimonio con Patricia ne seguì un altro con Liccy, che gli rimase accanto fino al giorno della sua morte avvenuta il 23 novembre 1990. Pochi mesi prima lo aveva lasciato anche la sua figliastra Lorina, malata di tumore.

Roald Dahl, i libri che hanno incantato intere generazioni

Roald Dahl sembrava conoscere i bambini nella loro dimensione più profonda, quella del disincanto, del non seguire regole. Scriveva per avvicinarli alla lettura, trasportandoli in mondi fantastici, a braccetto con personaggi indimenticabili. Con un linguaggio schietto e uno stile semplice fatto di frasi brevi, riusciva a rendere i piccoli lettori intimamente partecipi dei sentimenti dei protagonisti delle sue pagine, delle loro paure e delle loro preoccupazioni. 

Libri più famosi di Roald Dhal

Dipingeva il mondo così com’era: tra storture, cattivi, ma anche padri amorevoli, nonne strabilianti e maestre comprensive. Guardava i bambini dritto negli occhi e diceva loro come esattamente stavano le cose: il male c’è, esiste, ma questo non è necessariamente una tragedia perché guardando il mondo con occhi diversi, può trasformarsi in una straordinaria opportunità. In modo pacifico, intelligente e ironico, Roald Dahl era riuscito attraverso le sue storie a prendersi le sue rivincite sulla sua vita. Ecco i suoi romanzi più celebri.

La fabbrica di cioccolato

Un bel giorno la fabbrica di cioccolato Wonka dirama un avviso: “Io Willy Wonka, ho deciso di permettere a cinque bambini – non più di cinque, badate bene – di visitare quest’anno la mia fabbrica.” Sono dieci anni che il signor Wonka non permette più a nessuno di entrarvi. Questa volta, però, ha un obiettivo e per portarlo a termine ha fatto stampare cinque biglietti su carta d’oro e li ha nascosti in cinque normali confezioni di comuni tavolette di cioccolato che potrebbero trovarsi ovunque. 

La prima edizione de “La fabbrica di cioccolato” risale al 1964. Un’incredibile storia per bambini che entusiasmò anche i più grandi, conferendole una fama mondiale. Qui Roald Dahl, oltre a mostrare una realtà fantastica, dispensa anche solidi insegnamenti morali. La bontà e l’umiltà a volte sono premiati.

Matilde

Matilde Dalverme è un piccolo genio. I suoi genitori, però, non se ne rendono conto. Ha già letto tutti i libri della biblioteca, sa comporre, recitare e fare conti complicatissimi. A scuola conoscerà Betta Dolcemiele, una giovane maestra che si accorgerà del suo talento e con la quale stringerà un rapporto speciale. Al tempo stesso però, si imbatterà anche nella terribile direttrice Spezzindue.

Matilde non è soltanto un’ottima e divertente lettura per bambini. Sottolinea l’importanza dei libri nella formazione e nella crescita, il ruolo svolto dall’immaginazione e fa una riflessione su quale sia il miglior metodo educativo: un giusto equilibrio tra insegnamento e ascolto.

Le streghe

Chi sono le vere streghe? Sono quelle a cavallo di una scopa che incontriamo nelle  fiabe o quelle elegantissime somiglianti a certe signore che probabilmente già conosciamo?

La storia di Charlie, bambino di sette anni che lotta contro una congrega di streghe travestite da donne dell’alta società che odiano i bambini, ha raccolto elogi e polemiche in numero praticamente uguale. Secondo alcuni era terribilmente misogino, altri, invece, hanno visto nelle pagine di quest’opera il trionfo dei bambini in un mondo in cui gli adulti vogliono distruggere tutte le qualità e la bellezza dell’infanzia.

Roald Dahl al cinema: libri che diventano film

Molto spesso ciò che Roald Dahl ha scritto su carta è diventato materia prima per l’industria cinematografica. “Matilda 6 mitica”, “Chi ha paura delle streghe?”, “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”,” James e la pesca gigante”, il “GGG” e “Danny, il campione del mondo” sono soltanto alcuni dei film tratti dalle sue opere.

Il più recente adattamento cinematografico è “Le streghe” (2020) con Anne Hathaway e Octavia Spencer come protagoniste di questo fanta-horror. 

 

Claudia Monticelli