Amundsen, Roald Engelbert
esploratore norvegese (Borge 1872-Mar Glaciale Artico 1928). Abile marinaio, affascinato dalle imprese del compatriota Nansen, nel 1897 partecipò alla spedizione che, guidata da A. de Gerlache de Gomery e imbarcata sulla nave Belgica, scoprì lo stretto detto De Gerlache. Nel 1903 effettuò la prima traversata dalla baia di Baffin allo stretto di Bering attraverso il passaggio di Nord-Ovest: partì con una sola nave, la Gjoa, e navigò per la baia di Baffin e lo stretto di Lancaster fino alle coste occidentali della penisola di Boothia. Ma lo stretto tra la penisola e l'isola di Re Guglielmo era occupato dai ghiacci che trattennero Amundsen in questa zona per due inverni. Egli riprese poi la navigazione verso W e, dopo aver trascorso un terzo inverno sulla banchisa, alla foce del fiume Mackenzie, giunse allo stretto di Bering nell'agosto 1906. Durante questa traversata fece importanti rilevazioni scientifiche intorno al polo magnetico boreale, di cui confermò lo spostamento rispetto a quello geografico. Nel 1910, acquistata la nave Fram di Nansen, Amundsen stava preparando una spedizione per raggiungere il Polo Nord attraverso lo stretto di Bering e seguendo i movimenti di deriva, quando la notizia che vi era già giunto Peary gli fece cambiare meta: si diresse allora verso la costa orientale del Mare di Ross, nell'Antartide e, trovato un tratto di litorale libero dal pack, vi approdò con abbondanza di materiali e viveri, vi pose la propria base Framheim e, dopo alcune brevi spedizioni esplorative, il 14 dicembre 1911 con quattro compagni, su slitte trainate da cani eschimesi, raggiunse il Polo Sud. Qui rimase tre giorni per eseguire accurati controlli sulla posizione conquistata e il maggior numero possibile di rilevazioni scientifiche. Negli anni successivi riprese il progetto di Nansen di farsi trasportare dai ghiacci, per potere sbarcare al Polo Nord una spedizione scientifica in grado di compiere quelle ricerche che l'impresa di Peary, portata a termine con piccole slitte tra estremi pericoli, non aveva potuto effettuare. Amundsen però non riuscì a giungere per mare al polo e allora tentò la via dell'aria: nel 1925 portò a Spitzbergen due aeroplani progettati e costruiti in Italia e compì un lungo volo sui ghiacci; ma l'atterraggio sulla banchisa si rivelò assai difficoltoso, uno degli aerei andò perduto e l'altro rimase per un mese prigioniero del ghiaccio. Nel 1926 Amundsen si fece costruire in Italia, dove si produceva un tipo di dirigibile semirigido considerato il migliore, il Norge, e con il progettista, il colonnello Nobile, cui affidò il comando dell'apparecchio, l'11 maggio sorvolò il Polo Nord e atterrò a Nome in Alaska. Questa fu la sua ultima impresa. Il 18 giugno 1928 partì da Tromsø per recare soccorso ai naufraghi del dirigibile Italia: l'aereo francese su cui volava precipitò nel Mar Glaciale Artico e non fu più trovato. Con Amundsen scomparve uno dei più importanti protagonisti dell'esplorazione polare: le sue imprese furono un modello di ardimento, organizzazione ed efficienza tecnica.
Roald Engelbert Amundsen fotografa la bandiera norvegese dopo aver raggiunto per primo il Polo Sud nel 1911.
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