Storia (ed evoluzione) della depilazione femminile e maschile

Dalla ceretta agli Egizi fino al laser del XXI secolo, la depilazione ha subito una costante evoluzione, dettata da esigenze igieniche, culturali ed estetiche. Che si tratti di una scelta di stile o di comodità, questa pratica continua a essere parte integrante della cura del corpo, sia per le donne che per gli uomini.
La depilazione è una pratica diffusa in molte culture e società fin dall'antichità. Se oggi è considerata una scelta estetica o di comfort personale, in passato aveva spesso significati più profondi, legati a questioni igieniche, religiose e simboliche. Dai rituali di bellezza degli antichi Egizi alle tecniche moderne come il laser, il concetto di pelle liscia ha attraversato epoche e continenti, adattandosi ai cambiamenti sociali e tecnologici e subendo una costante evoluzione.
Breve storia della depilazione
Furono gli uomini delle caverne i primi a capire che sfoltendo i tanti peli potevano ottenere innumerevoli vantaggi: iniziarono a praticare la depilazione - con strumenti rudimentali quali conchiglie e denti affilati di animali - per contrastare il problema dei parassiti ma soprattutto per evitare i dolorosi geloni, in quanto con i frequenti acquazzoni invernali e le temperature basse i peli bagnati tendevano a congelarsi.
Antichi egizi, greci e romani
In seguito, la depilazione si diffuse presso civiltà come quelle degli Egizi, dei Greci e dei Romani, dove la pelle liscia era indice di purezza, igiene e raffinatezza.
Gli Egizi, ossessionati dalla cura del corpo e dai parassiti, eliminavano i peli con l’ausilio di rudimentali rasoi di rame, di pietre abrasive, creme a base di cera d’api e strumenti simili a pinzette: si radevano completamente, dalla testa ai piedi per motivi sia estetici che religiosi e pare che Cleopatra si depilasse con una pasta a base di zucchero, un metodo usato ancora oggi. Si radevano anche sopracciglia e capelli, salvo poi indossare parrucche elaborate, barbe finte o sontuosi copri-capo, sinonimo di un alto status sociale.
Anche Greci e Romani consideravano la pelle liscia un tratto di eleganza e igiene: nelle terme romane, per esempio, la depilazione era una pratica comune ed era praticata con una sorta di rudimentali rasoi di rame, pinzette create con conchiglie, paste depilatorie a base di resine naturali o zucchero.
Anche nel mondo arabo il culto della pelle glabra si diffuse velocemente: qui venne creato il metodo del filo, oggi ancora utilizzato e considerato uno dei migliori poiché estremamente delicato sulla pelle, mentre i turchi collaudarono per primi la ceretta come la intendiamo oggi.
La depilazione nel medioevo
Durante il Medioevo, la depilazione perse popolarità in Europa a causa delle influenze religiose, che la consideravano una pratica frivola e talvolta immorale, benché comunque ci si aspettava che i peli venissero celati allo sguardo, per una questione di pudicizia: in particolare i peli delle ascelle richiamavano troppo l’idea di quelli pubici ed andavano nascosti con rigore.
Tuttavia, le donne di alto rango continuavano a rimuovere i peli del viso, in particolare le sopracciglia, fino ad arrivare alla corte di Elisabetta I dove le dame arrivavano ad eliminare perfino le prime file di capelli, per ottenere la tipica fronte alta e spaziosa ritenuta simbolo di bellezza del tempo. Anche gli uomini portavano barbe e baffi molto curati, mentre per entrambi i sessi il resto del corpo veniva praticamente ignorato, rimanendo coperto nella sua interezza.
La depilazione nel rinascimento
Nel Rinascimento, la cura del corpo tornò centrale, e le donne iniziarono nuovamente a depilarsi, come si evince anche nell’arte: da Botticelli a Raffaello, da Giorgione a Tiziano, le donne venivano rappresentate completamente glabre dalle ciglia in giù.
L'invenzione del rasoio
Nel ‘700, il barbiere e chirurgo Jean-Jacques Perret adattò un bisturi alla depilazione del corpo umano, inventando di fatto il rasoio a mano libera. Nel frattempo si continuava a sviluppare il concetto culturale della donna glabra in opposizione all’uomo, marcando così la differenza di genere tra i due sessi.
La depilazione tra il XIX e il XX secolo
Tra il XIX e il XX secolo, con l’emergere di nuove mode e l’introduzione di abiti più aderenti e scollati, la depilazione divenne sempre più diffusa. Nel 1915, Gillette lanciò il primo rasoio femminile, studiato appositamente per gambe e ascelle, seguito negli anni successivi dalla diffusione delle cerette a base di resine sintetiche e strisce di tessuto.
Con il boom della pubblicità negli anni ‘40 e ‘50, il concetto di pelle liscia si radicò nella cultura popolare, spinto anche dall’influenza di Hollywood, delle star del cinema e dalla diffusione delle riviste femminili che mostravano queste dive assolutamente prive di peli e dalla pelle liscissima.
Arrivò il Sessantotto e le donne iniziarono a vedere nella possibilità di farsi crescere i peli una forma di libertà – slegata anche dall’obbligo alla bellezza - che agli uomini era sempre stata concessa, ma durò poco: negli anni ‘70 e ‘80, la diffusione della biancheria intima più ridotta e dei costumi da bagno sgambati portò a una crescente attenzione per la depilazione delle parti intime, dando origine a pratiche come la ceretta brasiliana, che riducevano al minimo i peli pubici.
Con l’avvento delle tecnologie contemporanee, la depilazione è diventata sempre più personalizzabile e duratura, dando il via a cerette di vario genere, ma anche a trattamenti (semi) permanenti come luce pulsata e laser per eliminare, letteralmente, il problema dalla radice ed offrire una soluzione più efficace e duratura per la rimozione permanente dei peli. Oggi, la depilazione è una scelta individuale, che rivendica canoni più ampi e variegati, in cui si può anche scegliere di esporre i propri peli, specchio dell’evoluzione del rapporto tra l’individuo e il proprio corpo.
È sempre forte l’influenza delle mode e della cultura, ma prevalgono soprattutto le preferenze personali, a cui va incontro una vasta gamma di metodi, che spaziano dai classici rasoi alle innovative tecniche di epilazione definitiva.
Grande protagonista della depilazione, poi, è sempre stata la ceretta, la cui storia ha seguito un percorso simile, con metodi che risalgono agli antichi Egizi e si sono perfezionati nel tempo, portando alle moderne soluzioni a caldo e a freddo.
Perché le donne si depilano le parti intime?
Per quanto riguarda la depilazione delle parti intime, questa ha sempre avuto un forte legame con l’igiene e le mode del tempo. Come abbiamo visto, nell'antico Egitto e a Roma, l'assenza di peli era associata alla pulizia e alla purezza, e questo concetto coinvolgeva anche i genitali, mentre in Oriente la depilazione intima era una pratica diffusa per motivi culturali e religiosi: nel mondo islamico, per esempio, la rimozione dei peli pubici è una norma igienica prescritta da Maometto, e viene praticata regolarmente sia dagli uomini che dalle donne.
Nel mondo occidentale, come già accennato, la depilazione delle parti intime ha acquisito popolarità soprattutto nel XX secolo, con l’introduzione di costumi da bagno sempre più sgambati e lingerie più rivelatrice. Negli anni ‘80 e ‘90, la ceretta brasiliana ha reso questa pratica ancora più diffusa, spinta dalle tendenze della moda e dai media.
Paola Greco
Foto di apertura: prostooleh su Freepik