Usa: cosa sono le elezioni midterm

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Ogni 4 anni i cittadini americani sono chiamati alle urne per rinnovare le due camere del Congresso. Ecco cosa sono e come si svolgono le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti.

Ogni quattro anni, i cittadini statunitensi sono chiamati alle urne in occasione delle Midterm Elections, che oltre a stabilire la nuova composizione del Congresso rappresentano anche l’appuntamento politico più importante per capire la tenuta del partito del presidente in carica.

Cosa sono le elezioni midterm

Le elezioni di midterm, come suggerisce la denominazione, si tengono esattamente alla metà del mandato presidenziale. Ecco cosa sono. 

Quando si svolgono

Le elezioni di midterm si tengono negli Stati Uniti ogni quattro anni, ovvero due anni dopo le elezioni presidenziali, dunque a metà mandato dell’inquilino della Casa Bianca. Da ciò deriva la loro denominazione: "elezioni di metà mandato”. La tornata elettorale si svolge il martedì seguente il primo lunedì del mese di novembre degli anni pari. 

Chi viene eletto

Le elezioni di midterm riguardano il Congresso, buona parte dei governatori, le assemblee legislative degli Stati membri e degli organi di contea.

Congresso

Il Congresso degli Stati Uniti è l'organo legislativo del Governo federale degli Usa. È composto da due camere: quella bassa è la Camera dei rappresentanti, mentre quella alta è il Senato. In occasione delle Midterm Elections, gli elettori votano per il rinnovo completo dei 435 seggi della Camera, che resta in carica solo due anni (le elezioni parlamentari si svolgono infatti anche insieme alle presidenziali), e di un terzo del Senato: a seconda della tornata elettorale il voto riguarda 33 o 34 senatori, visto che la camera alta conta 100 seggi. A differenza di quanto accade con la House of Representatives, i padri costituenti decisero che i senatori, in carica sei anni, dovessero alternarsi con un rinnovo parziale.

Governatori

Le elezioni di metà mandato riguardano anche i governatori di 36 dei 50 Stati Usa. 34 di essi eleggono il proprio governatore per un mandato quadriennale durante le elezioni midterm. New Hampshire e Vermont, invece, eleggono i rispettivi governatori per un mandato biennale: dunque, in concomitanza sia con le elezioni presidenziali che con le Midterm Elections. In occasione delle elezioni di metà mandato, vengono scelti anche i membri delle assemblee legislative degli Stati membri e degli organi di contea, per un mandato di due anni.

Conseguenze politiche

Le elezioni di metà mandato possono essere considerate interpretato come un referendum sull’operato dell’inquilino della Casa Bianca. Dunque possono dare indicazioni in vista delle presidenziali in programma due anni dopo. Non solo, ovviamente: visto che determinano la composizione dei due rami del Congresso americano, ridefiniscono l’equilibrio tra il potere legislativo e quello esecutivo nei due ultimi anni di attività del presidente.

Perché sono spesso sfavorevoli al presidente

A scanso di equivoci, è bene sottolineare che dai tempi di Jimmy Carter il partito del presidente in carica ha sempre perso le elezioni di metà mandato (unica eccezione le prime svolte con George W. Bush alla Casa Bianca, nel 2002). Il motivo? Gli elettori del partito che ha vinto le presidenziali tende a disertare le urne, mentre al contrario gli elettori sconfitti sono più propensi a votare, per ottenere un riscatto politico.

Nelle ultime 22 tornate elettorali di metà mandato, il partito del presidente ha perso in media 28 seggi alla Camera e 4 al Senato. Solo in tre casi è riuscito ad ampliare il numero dei propri rappresentanti alla Camera e in sei casi al Senato. Appena due volte ha guadagnato seggi in entrambi i rami del Congresso. Nel 2018 ad esempio il partito repubblicano di Donald Trump passò da 241 a 200 deputati, perdendo 41 seggi e dunque la maggioranza alla House of Representatives. Otto anni prima era accaduto il contrario: i democratici di Barack Obama avevano perso 63 seggi, scendendo fino a 193. Trump non è stato rieletto, Obama invece si aggiudicò un secondo mandato: cioè significa che la sconfitta alle Midterm Elections non significa assolutamente addio alla Casa Bianca.

Elezioni midterm 2022: gli scenari

Le elezioni di midterm 2022 si svolgono l’8 novembre: i democratici hanno avuto per due anni 235 deputati, i repubblicani 200. L’ultimo biennio ha invece visto un Senato diviso esattamente a metà. Dall'esito del voto non dipende la permanenza del presidente, ma le scelte economiche e politiche del governo sì.

Se Joe Biden riuscirà a ottenere la maggioranza al Congresso, potrà continuare ad attuare le sue promesse elettorali. In caso contrario non sarà più in grado di esercitare pienamente i propri poteri, in quanto l’approvazione delle leggi non sarà garantita dal Congresso: in gergo politico, si ritroverà a essere la classica “anatra zoppa”. Particolarmente importanti saranno i risultati nei cosiddetti Swing States, dove i due partiti hanno più o meno lo stesso numero di elettori: Arizona, Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Wisconsin.