Addio a Carlo Azeglio Ciampi, decimo Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi ha chiuso gli occhi per sempre in una clinica romana all’età di 95 anni. L’ amatissimo ex Presidente della Repubblica è stato governatore della Banca d’Italia per 14 anni e primo presidente del Consiglio non parlamentare della storia d’Italia.
Ciampi è stato anche il presidente che ha portato l'Italia tra i grandi dell'euro. Sarebbe potuto essere il primo Presidente della Repubblica a ottenere il doppio mandato, ma, a differenza di quanto fatto da Giorgio Napolitano, rifiutò la proposta. Facendo un bilancio del suo settennato ha raccontato ad Arrigo Levi: «Ho incontrato molti giovani. Spesso sono preoccupati della loro precaria condizione, ma ho osservato che non cadono nel disincanto o nel cinismo. Affrontano la realtà per quello che è e si preparano a cambiarla. Questo è il punto: il ricambio generazionale, che si avrà quando questi giovani chiederanno con vigore ai loro padri ‘Ora fatevi da parte’. E’ ciò che fece la mia generazione all’indomani della guerra. Dicemmo ‘Ora tocca a noi’. Ce la facemmo. Anche loro ce la faranno».
Ripercorriamo le tappe principali della sua vita straordinaria, dedicata all'Italia e agli italiani.
Carlo Azeglio Ciampi nasce a Livorno nel 1920. Dopo la maturità, concorre alla Scuola normale superiore di Pisa per un posto nel corso di laurea in lettere: nella prova scritta di italiano del concorso tratta di Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro e nella prova orale viene interrogato da Giovanni Gentile; supera il concorso classificandosi undicesimo insieme a Scevola Mariotti. Nel 1941 ottiene la laurea in lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa.
Quando, l'8 settembre 1943, viene siglato l'armistizio, Ciampi rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana: durante la Resistenza si rifugia in Abruzzo, precisamente a Scanno, dove incontra Guido Calogero, suo vecchio maestro, antifascista e esponente del pensiero liberalsocialista, vicino al Partito d'Azione. Sarà con lui e altre 60 persone che, l'anno successivo, il giovane Ciampi si metterà in marcia da Sulmona per raggiungere gli Alleati attraverso la Majella.
Nel 1946 sposa a Bologna Franca Pilla, conosciuta all'età di 18 anni a Pisa, dove entrambi frequentavano l'Università. Consegue la laurea in giurisprudenza ed entra alla Banca d’Italia, dove svolge inizialmente attività amministrativa e di ispezione ad aziende di credito. La sua carriera all’interno dell’Istituzione prosegue per 47 anni: Ciampi diviene segretario generale della Banca nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978 infine nell’ottobre 1979 viene nominato Governatore e Presidente dell’Ufficio Italiano dei Cambi, funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993.
E' la moglie Franca, che ha un ruolo fondamentale nella carriera di Carlo Azeglio, a convincerlo a cambiare professione, esortandolo a partecipare al concorso per un posto da impiegato alla Banca d'Italia che Ciampi vincerà (1946) e, negli anni, da semplice impiegato in giro per le filiali, diventerà Governatore (1979). I due si trasferiscono quindi a Roma, nel quartiere Salario.
Dall’aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente del Consiglio dei ministri. Durante la XIII legislatura ha ricoperto la carica di Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica all’interno del governo di Romano Prodi (1996-1998) e nel governo D’Alema (1998-1999).
Dopo una militanza giovanile nel Partito d'Azione, Ciampi non ha più aderito ad alcun partito.
Oltre ad essere stato il primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica, Ciampi è anche stato il secondo presidente eletto dopo essere stato governatore della Banca d'Italia preceduto da Luigi Einaudi nel 1948.
Il 13 maggio del 1999 è stato eletto, in prima votazione, decimo Presidente della Repubblica Italiana. La sua candidatura viene avanzata da un vasto schieramento parlamentare e in particolare dall'allora Presidente del Consiglio D'Alema che ottenne, durante le trattative, il benestare dell'opposizione di centro-destra, anche se Ciampi, che non era iscritto in alcun partito, era molto vicino all'Ulivo.
Nel 2006, al termine del suo mandato, ha assunto la carica di Senatore di diritto a vita.
Ciampi si è dimesso il 15 maggio 2006: nello stesso giorno il suo successore (nominato dallo stesso Ciampi senatore a vita pochi mesi prima) Giorgio Napolitano ha prestato giuramento. Il suo primo atto da senatore a vita è stato quello di votare la fiducia al secondo governo Prodi, esprimendosi favorevolmente riguardo al nuovo esecutivo.
“Confermo la mia non disponibilità a candidarmi per un secondo mandato. Nessuno dei precedenti nove presidenti della Repubblica è stato rieletto. Ritengo che questa sia divenuta una consuetudine significativa. È bene non infrangerla. A mio avviso, il rinnovo di un mandato lungo, qual è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato". (Note del Quirinale, 3 maggio 2006).
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