Storia della macchina da cucire: dall''800 ai giorni nostri

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La sua comparsa ha completamente rivoluzionato l’industria tessile e ha trasformato interamente tutto il mondo dell’abbigliamento: la macchina da cucire è senz’altro una delle più grandi invenzioni di tutti i tempi.

Se prima della Rivoluzione Industriale l’unico modo per realizzare i vestiti era cucirli era a mano, utilizzando aghi ottenuti usando corna o ossa di animali, a partire dal 1760, grazie all’invenzione delle prime macchine da cucire, è stato possibile produrre in serie, velocizzando la produzione, riducendo i costi e creando anche nuovi impieghi, destinati a tante donne che all’epoca non lavoravano.

Macchina da cucire: i primi modelli

Durante la Rivoluzione industriale, vista la crescente esigenza di abbattere i tempi di produzione all’interno delle fabbriche tessili dove ancora ci cuciva a mano, sono stati diversi gli inventori che si sono dati da fare per ideare i primi prototipi della macchina da cucire.

Uno dei primi è stato Charles Fredrick Weisenthal, inventore tedesco che ha creato uno dei primi meccanismi per cucire a macchina; poi è stata la volta di Thomas Saint che nel 1790 ha presentato un macchinario ancora più innovativo, che funzionava grazie ad una piccola manovella; nel 1874, ci ha invece pensato William Newton Wilson a costruire un primo modello funzionante di macchina da cucire ispirato proprio dai vecchi disegni di Saint.

Dal 1810 al 1818 si sono susseguiti tanti altri tentativi: da quello di Baltasar Krems, che nel 1810 ha ideato una macchina da cucire pensata per realizzare i cappelli, a quello di John Knowles e John Adams Doge che nel 1818 hanno inventato la prima macchina automatica che però si ruppe molto presto.

Un altro importante prototipo di macchina da cucire funzionante fu proposto nel 1830 dal sarto francese Barthélemy Thimonnier il quale presentò una macchina da cucire automatica capace di cucire in modo così efficiente e veloce da essere impiegata all’interno della prima industria tessile al mondo, dotata di ben 80 modelli usati per la creazione delle uniformi dei militari francesi.

Altri prototipi sono stati poi proposti dall’americano Walter Hunt nel 1834, dall’inglese John Fisher nel 1844 e da Elias Howe il quale, nel 1845, prendendo spunto dai disegni dei suoi predecessori ha inventato il “punto annodato” e creato una inedita macchina da cucire che utilizzava due diverse fonti di filo per creare una cucitura.

Ma il prototipo definitivo arriva solo nel 1850 grazie a Singer, l’inventore della macchina da cucire moderna.

1850: Singer inventa la macchina da cucire moderna

Inventore statunitense, nato nel New Jersey, Isaac Merrit Singer ebbe il grande merito di brevettare, nel 1851, la prima macchina da cucire a pedali che da quel momento in poi non venne più impiegata solo all’interno delle fabbriche, ma venne destinata anche a usi domestici.

I primi modelli di questa macchina hanno sin da subito avuto un successo incredibile ed è proprio grazie a questo grande riscontro se Singer è riuscito a venderle in tutto il mondo, a fondare la sua società “I.M. Singer” e a mettere in piedi un vero e proprio impero.

Il funzionamento della macchina di Singer era molto simile a quello ideato qualche anno prima da altri inventori tanto che uno di questi, Elias Howe, ha deciso di rivendicare la paternità del brevetto e di denunciare Singer. Dopo anni di battaglie nelle aule di tribunale Singer si è trovato costretto a pagare una bella somma di denaro a Howe e a cedergli anche una parte delle azioni della compagnia.

Nonostante queste intricate vicende, Singer è ancora oggi considerato l’unico vero creatore della macchina da cucire.

Elettronica o meccanica: quale macchina da cucire scegliere?

A distanza di quasi due secoli dalla loro invenzione, le macchine da cucire sono cambiate e si sono evolute e oggi si ha la possibilità di scegliere tra due diverse versioni: quella elettronica e quella meccanica.

La macchina da cucire elettronica, a differenza di quella meccanica, è molto più intuitiva e facile da utilizzare e consente di lavorare con una maggior velocità ottenendo comunque degli ottimi risultati. Spesso i modelli elettronici infatti sono dotati di particolari accessori e funzionalità che permettono di cucire una più grande varietà di tessuti, senza dover necessariamente usare il pedale. I costi sono forse leggermente maggiori rispetto a quelli delle macchine tradizionali, ma i vantaggi sono innumerevoli.

La macchina da cucire meccanica invece è priva di un sistema computerizzato, il che la rende difficile da utilizzare per chi si trova alla prime armi con aghi e fili, ma più facile da usare per chi le ha già usate in passato e ha già una certa esperienza con il cucito. In genere sono piuttosto pesanti e non si riescono a spostare facilmente. Inoltre consentono di realizzare un numero inferiore di punti rispetto a quelle elettroniche e non permettono di lavorare su tantissimi materiali. In compenso sono decisamente più economiche.

Quale scegliere dunque tra le due? La verità è che è impossibile stabilire quale delle due sia migliore dell’altra, tutto dipende dalle proprie specifiche esigenze.

Foto:  Giuseppe Porzani - 123rf.com