uretrìte
sf. [sec. XIX; da uretra+-ite]. Infiammazione dell'uretra, a decorso acuto o cronico, dovuta a vari agenti patogeni (gonococchi, colibacilli, stafilococchi, micoplasmi, clamidie), benché non di rado si riscontrino forme non infettive. I germi si localizzano nell'uretra sia per via ascendente dall'esterno sia discendente dalla vescica nel corso di cistiti acute o croniche. Le forme cliniche più importanti vengono classificate con criterio eziologico. L'uretrite blenorragica o gonococcica è sostenuta dal gonococco (Neisseria gonorrhoeae): si manifesta con prurito, dolore, bruciore all'emissione dell'urina, nella quale si riscontra la presenza di sangue e pus; dopo 3-4 settimane l'infezione si propaga all'uretra posteriore e alla vescica, provocando un'uretrocistite e cronicizzandosi; possibili complicazioni nell'uomo sono prostatiti, epididimiti e orchiepididimiti; nella donna vulviti, vaginiti, cerviciti, endometriti, salpingiti, ovariti, bartoliniti, proctiti ecc. L'uretrite erpetica da viruserpetico è associato di solito all'herpes genitalis. L'uretrite traumatica viene determinata da traumi locali e si manifesta con dolore e fuoruscita di sangue; può complicarsi per infezione da parte di germi locali; esita spesso in cicatrici retraenti con stenosi del canale uretrale. Le uretriti asettiche sono caratterizzate dall'assenza di germi patogeni e da secrezione mucosa. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici e chemioterapici.