prostatite
sf. [sec. XIX; da prostata+-ite]. Infiammazione della prostata, a decorso acuto o cronico. Fra i microrganismi responsabili vi sono lo stafilo-, il gono-, lo streptococco, il colibacillo e il bacillo di Koch che arrivano alla prostata per via uretrale o ematogena. Le forme acute si distinguono in purulente e non purulente; gli ascessi possono essere circoscritti o diffusi (forme flemmonose). Le forme croniche possono essere primitive o secondarie a forme acute; si manifestano con sintomi meno appariscenti e hanno una durata indefinita. La prostatite tubercolare rappresenta spesso il focolaio primitivo della tubercolosi dell'apparato genitale ed è assai spesso di origine ematogena; può propagarsi al testicolo, all'epididimo, alla vescica e ai reni. La terapia delle forme acute prevede la somministrazione di antibiotici che va prolungata fino alla sterilizzazione completa del focolaio infettivo allo scopo di evitare le recidive e l'evoluzione verso una forma cronica.