tirocalcitonina

sf. [da tiro(ide)+calcio (chimica)+tono+-ina]. Ormone polipeptidico prodotto dalle cellule parafollicolari della tiroide. Nell'uomo ha un peso molecolare di 4000 ca. ed è composto da 32 amminoacidi. La sua struttura è stata ottenuta anche per sintesi. La tirocalcitonina controlla la calcemia con effetti opposti a quelli dell'ormone delle paratiroidi; tirocalcitonina e paratormone formano il cosiddetto “sistema calciostatico”, grazie al quale la calcemia viene mantenuta costante su un valore di 10 mg/100 ml. La tirocalcitonina ha azione ipocalcemizzante; la sua attività si esplica a livello delle ossa dove vengono inibiti i fenomeni di riassorbimento e quindi rallentati il catabolismo della matrice proteica e la mobilizzazione del calcio. Un aumento della calcemia stimola la secrezione dell'ormone, mentre l'ipocalcemia la inibisce. L'attività della tirocalcitonina è molto evidente in epoca giovanile e a essa si attribuisce un ruolo importante per lo sviluppo scheletrico. L'ormone è stato adoperato, solo per via parenterale, nel trattamento delle ipercalcemie, in particolare per ridurre la mobilizzazione del calcio osseo nell'osteoporosi e nel morbo di Paget.

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