terzìglio
sm. [sec. XIX; dallo spagnolo tresillo, da tres, tre, con influsso di terzo]. Gioco di carte, variante del tressette, da cui differisce per il numero dei giocatori (sempre 3 anziché 4), nella distribuzione (12 carte a ciascun giocatore distribuite a gruppi di 4) e per la possibilità offerta al giocatore, che si dichiari in grado di fare 6 punti, di chiedere agli avversari una carta e di unire alle proprie le 4 rimaste dopo la distribuzione. Delle 17 carte che il dichiarante ha così in mano, una, a sua scelta, dovrà restituirla a colui al quale avrà chiesto la carta desiderata, e altre 4 ne scarta. Il dichiarante gioca quindi da solo contro gli altri due e le 4 carte scartate andranno al vincitore dell'ultima mano. Il terziglio, detto anche calabresella, è invece del tutto simile al tressette nel conteggio dei punti e nella meccanica del gioco.