pòker o pòcher
IndiceDescrizione generale
sm. inv. [sec. XIX; dall'angloamericano poker]. Gioco d'azzardo con le carte tra i più diffusi nel mondo. Probabilmente derivato da più antichi giochi di carte basati sulla formazione di combinazioni o di sequenze, nella sua forma attuale è nato in America all'inizio del sec. XIX. Si gioca con un comune mazzo di carte del tipo generalmente conosciuto come carte da poker o da bridge (cioè recanti sugli angoli l'indicazione del valore e del seme), tra un numero variabile di giocatori (comunemente da 2 a 5), ciascuno dotato di una somma simbolica in gettoni o fiches (puglia) la cui unità minima è detta “cip”. La carta di valore massimo è l'asso seguito, in ordine decrescente, da re, donna, fante, 10, 9, 8, 7, 6, ecc. Le carte vengono adoperate tutte in una variante del poker detta “poker all'americana”, mentre nel poker classico la carta più bassa inclusa nel mazzo è quella il cui valore nominale sommato al numero dei giocatori dà come risultato il numero 11 (per esempio, nel gioco in 4 si adoperano le carte dall'asso al 7 incluso: 7+4=11).
Regole
Scopo del gioco è realizzare le seguenti combinazioni, citate in ordine crescente di valore: la coppia (2 carte di ugual valore nominale), la doppia coppia, il tris (3 carte di ugual valore nominale), le sequenze o scale (5 carte in ordine di valore), il full (tris più coppia), il colore (cinque carte dello stesso seme non ordinate), il poker (4 carte di ugual valore nominale), la scala reale (sequenza di seme omogeneo). Per quanto riguarda la prevalenza dei semi ci si regola secondo il seguente ordine decrescente: cuori, quadri, fiori, picche. I posti al tavolo da gioco vengono sorteggiati, così come viene designato dalla sorte quello tra i giocatori che per primo fungerà da mazziere: nella mano successiva distribuirà le carte il giocatore alla sua sinistra e così via. Il mazziere distribuisce in senso orario e a una a una 5 carte a ciascun giocatore, dopo aver deposto nel piatto uno o più “cip” (“invito”), subito imitato dagli altri giocatori. Chi siede alla sinistra del mazziere può “aprire” il gioco, puntando una somma i cui limiti saranno stati precedentemente fissati, se possiede almeno una coppia di figure (“coppia vestita”) o un gioco superiore alla stessa. In caso contrario parlerà il giocatore alla sua sinistra e così via finché uno dei giocatori non aprirà il gioco permettendo così anche agli altri di rispondere alla sua puntata, di “rilanciare” (cioè di aumentare la posta in gioco), oppure di “passare” (cioè di abbandonare il gioco per quella mano). Qualora nessuno apra, le carte vengono raccolte e ridistribuite e l'apertura minima della mano successiva sarà allora costituita da una coppia di donne (“apertura alle donne”); in caso di ulteriore mancata apertura, da una coppia di re, quindi di assi (“apertura ai re” e “agli assi”). È nella facoltà di chi siede alla sinistra del mazziere di “aprire al buio”, di versare cioè nel piatto una somma doppia di quella già in gioco, composta dai “cip” e dagli “inviti”, prima di vedere le proprie carte. Se nessuno degli altri giocatori “vede” il buio, cioè accetta di giocare versando nel piatto una somma uguale, il piatto stesso viene aggiudicato a chi lo ha proposto. Aperto il gioco, ciascuno dei giocatori, esaminate le proprie carte, ne scarterà in numero variabile da 1 a 4, ricevendone altrettante dal mazziere. Chi non scarta si dichiara “servito”. Quello tra i giocatori che ha aperto può puntare oppure dare la “parola” al giocatore successivo il quale a sua volta ha le medesime possibilità; se nessuno punta, l'assegnazione del piatto viene rimandata alla mano successiva con apertura agli assi o ai re. Se uno dei giocatori punta, gli altri nell'ordine possono “vedere”, cioè corrispondere una somma pari alla puntata, “rilanciare”, oppure “passare”. Concluse le puntate e i rilanci, i giocatori scoprono le proprie carte; vince il piatto con le poste in gioco chi possiede la combinazione più forte. Nei casi di parità di combinazione si tiene conto del valore nominale delle carte che la compongono e del loro seme: una coppia di re prevale su una coppia di 10; un colore di cuori su un colore di fiori; una scala minima, cioè composta dalle 4 carte più basse del mazzo e dall'asso come carta di valore minimo (1), soccombe davanti a una scala “media” o a una “massima”, cioè composta da 4 carte più alte con l'asso al vertice della sequenza; tra due coppie o due doppie coppie di ugual valore vince quella accompagnata rispettivamente da una terza e da una quinta carta di maggior valore, oppure (nel caso che anche queste ultime siano di ugual valore) di seme prevalente; tra due full vince quello che ha il tris di più alto valore nominale. Nel caso, peraltro rarissimo, che due o più giocatori realizzino scala reale, la minima prevale sulla massima e soccombe di fronte alla media, la quale a sua volta risulta inferiore alla massima. Il poker è gioco d'azzardo tra i più interessanti per la varietà delle implicazioni psicologiche che intercorrono tra i giocatori, i quali possono influire in modo determinante sulla condotta di per sé estremamente duttile del gioco, con le infinite sfumature del bluff, dell'arte cioè di indurre l'avversario a un'errata valutazione della forza del proprio gioco e di conseguenza a un'errata condotta di gioco.