Descrizione generale

s. inglese (dall'incrocio di smoke, fumo, e fog, nebbia) usato in italiano come sm. Nebbia d'irraggiamento che si forma sulle aree industrializzate, favorita dalla presenza nell'aria di una grande quantità di particelle solide, che fungono da nuclei di condensazione del vapor acqueo; è dovuta allo scarico nell'atmosfera di fumi e gas prodotti dall'attività industriale, dagli impianti di riscaldamento domestico e dai veicoli a motore termico. La nebbia in tali condizioni assume una colorazione giallastra, grigiastra o addirittura nerastra ed è irritante o tossica per la presenza di numerosi inquinanti, in particolare anidride solforosa, ossido di carbonio, di azoto e di ozono. Imponenti cappe di smog si formano soprattutto d'inverno sulle aree industriali in condizioni di inversione termica: mancando i moti convettivi negli strati inferiori, a contatto col suolo si possono raggiungere concentrazioni degli inquinanti pericolose tanto per la salute umana quanto per la vegetazione. Oltre che irritante, tossico e addirittura letale (lo smog ha accelerato la morte di moltissime persone con l'organismo già debilitato, in particolare sofferenti di malattie dell'apparato respiratorio; tristemente famoso è lo smog che nel dicembre del 1952 stagnò per cinque giorni consecutivi su Londra, provocando la morte di oltre 4000 persone), lo smog riduce sensibilmente la visibilità, intralciando le comunicazioni, e insudicia ogni cosa con la ricaduta delle particelle solide che contiene in sospensione. Nelle aree più inquinate dallo smog è stata calcolata la ricaduta anche di 30 t di sudiciume al mese per km², per esempio nelle aree industriali di Tōkyō e di Ōsaka, e di 15 t su New York. Il termine smog è stato coniato nel 1905, ma è diventato di uso comune solo quando l'opinione pubblica si è resa conto della gravità dell'inquinamento atmosferico. § Due sono i tipi fondamentali di smog, quello classico e più diffuso, che ha avuto come esempio-tipo Londra (la cui atmosfera in questi ultimi anni è molto migliorata per l'adozione di severe misure antismog), e quello fotochimico, particolarmente diffuso dove la componente principale dell'inquinamento atmosferico è data dai gas di scarico degli autoveicoli, come a Los Angeles, città simbolo di questo tipo di smog.

Diritto: la legislazione antismog

I gravi danni provocati dallo smog hanno sollecitato sia lo studio e la costruzione di apparecchiature per ridurre o eliminare il danno sia l'approvazione di norme legislative per stroncare ogni abuso. In Italia, le leggi antismog hanno affrontato il problema della qualità dell'aria agendo lungo due direttrici principali: da una parte imponendo precisi limiti sulle concentrazioni in aria per tutti gli inquinanti atmosferici più comuni (limiti alle immissioni), dall'altra parte imponendo precisi limiti alle quantità di inquinanti emesse da vari processi industriali e attività economiche (limiti alle emissioni). Disposizioni legislative particolari sono state poi messe a punto per quanto riguarda i centri urbani e metropolitani per gli inquinanti originati dal traffico veicolare e dal riscaldamento domestico. Lo sviluppo di nuove tecnologie collegate all'utilizzo di onde elettromagnetiche ha reso necessaria anche l'adozione di norme volte ad assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell'esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (elettrosmog). La normativa in materia è in continua evoluzione e va di pari passo con il progresso tecnologico, ma l'obiettivo è quello di rendere compatibili le esigenze di sviluppo economico e di mobilità nei centri urbani con le esigenze di tutela della salute dei cittadini e più in generale di tutela dell'ambiente.

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