schiacciaménto
sm. [sec. XVII; da schiacciare]. Atto ed effetto dello schiacciare. § Nell'analisi dei materiali, è la diminuzione di lunghezza di un pezzo riferita alla lunghezza iniziale. Si chiama curva di schiacciamento la curva che rappresenta il valore dello schiacciamento in funzione della forza di compressione applicata al provino. Il limite di schiacciamento è il limite di snervamento ricavabile da una prova di compressione. La prova di schiacciamento viene realizzata disponendo un provino cilindrico o prismatico con l'asse verticale su un'incudine, facendo cadere su di esso una massa battente e rilevando l'andamento della deformazione e il tipo di rottura. Prove di schiacciamento (analoghe) possono essere eseguite anche su tubi, disposti con asse orizzontale o verticale. § Per schiacciamento (s) dell'ellissoide terrestre si intende il rapporto della differenza tra semiasse maggiore (a) e minore (b) dell'ellissoide con il semiasse maggiore. La stessa relazione vale più in generale in astronomia per i corpi ruotanti assimilabili a un ellissoide di rotazione. Per i pianeti, il valore di s si dimostra proporzionale al rapporto fra l'accelerazione centrifuga di rotazione e l'accelerazione di gravità superficiale, secondo un coefficiente che è fortemente dipendente dal grado di omogeneità interna dell'astro.Con sindrome da schiacciamento si individua una particolare condizione patologica descritta per la prima volta da A. D'Antona e in seguito oggetto di studi approfonditi da parte di E. G. L. Bywaters (nome con cui la sindrome è anche conosciuta), caratterizzata da un quadro di grave insufficienza renale dovuta a schiacciamento per un periodo piuttosto lungo di tempo (qualche ora). Si riscontra in individui coinvolti in gravi incidenti stradali o in crolli di abitazioni. Dato che i danni interessano principalmente l'apparato muscolare, questi liberano nella circolazione sostanze (come la mioglobina) in misura tale da compromettere la funzione renale: cessa quindi la produzione di urina, con conseguente accumulo abnorme di liquidi nei tessuti. La cura prevede la riduzione di perdita del plasma dalle parti traumatizzate, trasfusioni di sangue ed eventualmente dialisi.