satèllite (astronomia)
Indicei satelliti sono corpi celesti che seguono un pianeta nella sua rivoluzione intorno alla stella del sistema, rotando intorno a esso a distanza più o meno ravvicinata; la loro formazione non è univoca cioè può essere diversa a seconda dei casi. Per ciò che riguarda il Sistema Solare, i satelliti planetari sono distribuiti fra tutti i pianeti, a eccezione di Mercurio e Venere che non ne possiedono. In senso lato, potrebbero essere considerati satelliti anche gli anelli di Saturno, nonché le concentrazioni di polveri scoperte da K. Kordilewsky nel 1958 nei punti lagrangiani L4 e L5 del sistema Terra-Luna. Le dimensioni dei satelliti sono comprese tra ca. 10 km e ca. 5000 km; solo 7 di essi possiedono masse e dimensioni confrontabili con quelle della Luna: sono i quattro satelliti galileiani di Giove, un satellite di Saturno (Titano, il maggiore, con un diametro di 5150 km), uno di Nettuno (Tritone, diametro 5000 km) e quello di Plutone (Caronte, diametro 1270 km). Il rapporto fra la massa dei satelliti e quella del rispettivo pianeta (per tutti i pianeti a eccezione della Terra e di Plutone) è dell'ordine di 1:1000, paragonabile al rapporto fra la massa dei pianeti maggiori e quella del Sole; le densità medie vanno da 1,5÷3,5 g · cm–3, inferiori in genere a quelle della Luna e di Mercurio. Se si esclude l'emissione di gas e di vapori di natura eruttiva su Io, di origine mareale su Europa e Ganimede, solo Titano è risultato avvolto da una stabile atmosfera di azoto e di metano. La maggior parte dei satelliti si muove su orbite di piccola eccentricità e di poco inclinate rispetto all'equatore del pianeta; il moto avviene inoltre nella stessa direzione del moto di rotazione del pianeta, a eccezione di Tritone, del satellite di Saturno Febea e di alcuni satelliti di Giove; questi ultimi, e così pure Febea, sono verosimilmente pianetini catturati, cosicché il loro moto orbitale è diretto secondo le condizioni di movimento all'atto della cattura. Il fenomeno del moto retrogrado non ha tuttavia trovato ancora spiegazioni valide per Tritone. I periodi orbitali sono compresi fra 0,5 e poche decine di giorni per una ventina di satelliti; per gli altri, il periodo va da parecchi mesi fino a due anni, fatto che suggerisce per tali satelliti un processo di formazione estraneo a quello del rispettivo pianeta "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 246-247" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 246-247" .
V. I. Moroz, Physics of Planets, Whashington, 1969; W. K. Hartmann, An Introduction to Planetary Science, New York, 1972; H. Reeves (a cura di), Symposium on the Origin of the Solar System, Parigi, 1974; P. Stubbs (a cura di), New Science in the Solar System, Londra, 1975; R. Smoluchowski, Il sistema solare, Bologna, 1989.