restrizióne

sf. [sec. XVII; dal latino restrictío-ōnis]. Atto ed effetto del restringere, specialmente nel senso fig. di limitare, diminuire: operare una restrizione delle libertà civili. § In economia, restrizione commerciale, limitazione imposta dalle autorità di un Paese sugli scambi con l'estero. Le restrizioni possono assumere la forma di dazi, oppure di contingenti sulle importazioni (restrizioni quantitative); possono anche estrinsecarsi in controlli sull'acquisto della valuta estera necessaria per il pagamento delle importazioni stesse (restrizioni valutarie) o nelle più varie misure protettive (sussidi alla produzione nazionale, ecc.); restrizione creditizia, limitazione alla concessione di crediti imposta dalle autorità monetarie di un Paese alle banche con lo scopo di ridurre la domanda globale. § In filosofia, restrizione mentale, attribuzione, nella propria mente, di un significato a un giudizio, che nel modo in cui viene espresso comporta comunemente un significato diverso. La restrizione mentale è propria quando dal modo con cui il giudizio è espresso non si può capire il significato attribuitogli dal suo autore; impropria quando il significato può essere compreso con ulteriori dati e spiegazioni. § Nel diritto canonico si ha la restrizione mentale quando una parte non vuole, anzi intende escludere, ciò che dichiara di volere. Tale discordanza, consapevole e voluta, tra la volontà e la manifestazione della stessa viene tenuta in particolare considerazione nel diritto matrimoniale quale forma di mancanza del consenso, tale da invalidare il matrimonio.

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