piperonàlio
sm. [da piper(ina)+-one1+greco háls halós, sale]. Nome tradizionale e commerciale usato, accanto a quello di eliotropina, per indicare il composto chimico di formula bruta C8H6O₃, con struttura di 3,4-metilendiossibenzaldeide. Il nome di piperonalio deriva dal fatto che questo composto venne ottenuto, per la prima volta, sottoponendo a un'energica ossidazione il principio odoroso del pepe, la piperina; il nome di eliotropina richiama invece l'analogia dell'odore del piperonalio con quello dei fiori di eliotropo, anche se questi in realtà non contengono piperonalio. In piccola quantità il piperonalio è invece contenuto nell'olio essenziale di altri fiori, tra cui la Spiraea ulmaria e la Robinia pseudoacacia. Tutto il piperonalio del commercio viene però attualmente ottenuto per ossidazione del safrolo, disponibile a un prezzo relativamente basso perché abbondante in alcuni oli essenziali come quelli di canfora e di sassofrasso. Il piperonalio si presenta in cristalli bianchi che fondono a 37 ºC; presenta un gradevole, fortissimo odore che richiama quello dell'eliotropo, del lillà e del fieno fresco. Viene prodotto in quantità rilevanti per l'uso quale ingrediente nella preparazione di profumi e di aromi diversi per il sapone, ecc.