cànfora
Indicesf. [sec. XIII; dal latino medievale camphŏra, risalente all'arabo kāfūr]. Composto chimico di formula bruta C₁0H₁6O, la cui molecola è rappresentata dalla formula di struttura
La canfora, nota fino dalla remota antichità, si estrae dal legno sminuzzato del canforo (o albero della canfora) per sublimazione o per distillazione in corrente di vapore, approfittando della sua elevata volatilità. La canfora si può ottenere anche per sintesi a partire dal cloruro di polivinile o dal ciclopentadiene. La canfora naturale o sintetica si presenta come un solido cristallino bianco, tenero e dall'acuto odore caratteristico, che facilmente sublima già a temperatura ambiente; la canfora naturale si differenzia da quella sintetica per il fatto di essere otticamente attiva. Tra i differenti effetti farmacologici della canfora ha particolare importanza l'azione che determina un aumento del ritmo e della forza di contrazione del cuore, assieme alla più ampia ossigenazione del miocardio derivante da un miglioramento del flusso coronarico. Tali effetti si osservano soprattutto sul cuore stanco, esaurito o intossicato da farmaci quali il cloroformio, la digitale, il potassio, ecc. La canfora ha la proprietà di diminuire la viscosità del sangue; in tal modo essa riduce le resistenze del circolo periferico migliorando quindi la dinamica circolatoria. Di notevole importanza è anche l'azione stimolante sui centri respiratori bulbari che influenza positivamente la frequenza e la profondità del respiro. Tra le azioni secondarie della canfora si ricordano le proprietà stimolanti sul sistema nervoso centrale, l'azione antisettica, insettorepellente, revulsiva e anestetica locale. La canfora viene impiegata nei deficit cardiaci conseguenti a intossicazioni acute o a malattie infettive, nelle malattie organiche del cuore con fibrillazione auricolare, nelle miocarditi, nelle bronchiti croniche. Trova impiego inoltre come antisettico intestinale nelle enteriti, come disinfettante sotto forma di dentifrici, come revulsivo e anestetico locale, contro dolori muscolari e articolari. È usata anche come antitarmico.