peperóne
Indice
Lessico
sm. [sec. XVIII; dal latino piper-ĕris, pepe]. Nome comune usato per indicare le specie del genere Capsicum (famiglia Solanacee) e in particolare di quelle coltivate in vari Paesi temperati e caldi per il frutto, detto anch'esso peperone o peperoncino, secondo la taglia. Fig. familiare, diventare rosso come un peperone, per la vergogna, la rabbia, il freddo e simili; naso a peperone, grosso e rosso.
Peperone. Frutto di peperone giallo (Capsicum annum).
De Agostini Picture Library/G. Negri
Botanica
Le numerose forme eduli di peperone, un tempo distinte in altrettante specie, attualmente vengono considerate come semplici varietà del Capsicum annuum, pianta erbacea originaria dell'America Centrale, con fusto eretto, di varia altezza ma comunque sempre compresa entro 1,50 m; ha foglie ovato-lanceolate, di color verde intenso, lucide, a picciolo sottile, e fiori pentameri, poco appariscenti, generalmente bianchi o – raramente – violacei. Il frutto è una bacca in buona parte cava, di colore e dimensioni molto variabili nelle diverse forme, a epicarpo sottile, liscio e lucente, e mesocarpo ed endocarpo carnosi, più o meno succulenti o asciutti; i semi, assai numerosi, sono piccoli, piatti, gialli. Dai frutti piccanti, contenenti elevate percentuali dell'alcaloide capsaicina, si ottiene la paprica. § Importante è anche l'utilizzazione farmaceutica dei peperoni: oltre alla capsaicina, infatti, le bacche contengono capsicina, lecitinapectina, vitamine C, PP, P₂ ed E, per cui per via interna hanno azione stomachica, diuretica ed eccitante, mentre per via esterna hanno azione antireumatica, antinevralgica, revulsiva e rubefacente.
Gastronomia
Tra gli ortaggi più tipici e apprezzati della cucina italiana, il peperone di tipo verde, più precoce, è soprattutto consumato cotto, per esempio in peperonata. I tipi giallo e rosso sono spesso consumati crudi, in insalata, in pinzimonio o, in Piemonte, con la bagna cauda. Molto apprezzati i peperoni ripieni (di riso, carne o altro) e alla brace.