pegmatite
sf. [sec. XIX; dal greco pêgma-atos, condensamento, concrezione]. Roccia intrusiva composta prevalentemente da quarzo e feldspati e caratterizzata da una grana cristallina molto grossolana; costituisce per lo più apofisi, filoni e chiazze irregolari attorno a corpi intrusivi generalmente acidi. I tipi di pegmatite più comuni hanno composizione simile a quella dei graniti, ma non mancano esempi di pegmatiti più basiche. Nella formazione delle pegmatiti svolgono una funzione fondamentale i componenti pneumatolitici che si trovano concentrati nella parte residua di magma non ancora consolidato: l'azione fisico-chimica di questi agenti mineralizzatori favorisce la cristallizzazione dei costituenti essenziali, feldspati (ortoclasio, microclino, albite) e quarzo, in elementi di dimensioni anche eccezionali, e la formazione di minerali particolari, ricchi in componenti volatili, come miche, tormalina, topazio, fluorite, apatite, cassiterite, berillo, wolframite e ancora minerali di uranio, torio, litio, cesio, niobio, tantalio e terre rare. Alcune pegmatiti, dette pegmatiti complesse, mostrano una zonatura concentrica: procedendo dall'esterno verso l'interno si incontra dapprima una ristretta fascia di tipo aplitico che passa a un involucro in cui abbondano i minerali accessori consueti delle pegmatiti, alcuni dei quali, in specie muscovite e berillo, talora in concentrazioni sufficienti a renderne interessante l'estrazione, involucro seguito da una zona ricca di minerali metalliferi rari e dal nucleo costituito da quarzo e ortoclasio.