niòbio
sm. [sec. XIX; dalla mitica Niobe figlia di Tantalo, perché l'elemento è unito al tantalio nei suoi minerali]. Elemento chimico di simbolo Nb, di peso atomico 92,906 e di numero atomico 41. Venne scoperto nel 1801, ma solo nel 1844 il chimico tedesco Rose ne riconobbe definitivamente il carattere di nuovo elemento chimico e gli diede il nome di niobio. In precedenza, e nei Paesi anglosassoni fino al 1949, il niobio veniva indicato con il nome di columbio e col simbolo Cb. Nella crosta terrestre il niobio è presente con una percentuale in peso molto bassa, pari a circa il 3∤105. Lo si rinviene però relativamente concentrato, soprattutto nei minerali della serie columbite-tantalite, costituiti da una serie isomorfa di ossidi misti di niobio, tantalio, ferro e manganese di formula (Mn, Fe)O∤(Nb, Ta)₂O5, e nel pirocloro, un ossido misto di sodio, calcio e niobio. I giacimenti più importanti di minerali del niobio sono quelli della Nigeria, dello Repubblica Democratica del Congo, del Canada e del Brasile. La metallurgia del niobio è complessa, soprattutto a causa della difficoltà di separarlo dal tantalio che lo accompagna nei suoi minerali e che presenta proprietà molto simili. Il niobio puro è un metallo di aspetto simile al platino, che fonde a 2468 ºC, di peso specifico 8,46 e molto resistente agli agenti chimici. Dal punto di vista tecnico il niobio ha assunto una notevole importanza nell'industria metallurgica: l'aggiunta di piccole quantità di niobio migliora infatti nettamente le proprietà degli acciai inossidabili e di altri acciai speciali, quelle delle leghe nichel-cromo, ecc. Leghe di niobio, stagno e zirconio sono largamente usate nella costruzione di magneti superconduttori grazie alla proprietà di diventare superconduttrici a temperature non eccessivamente basse anche in presenza di forti campi magnetici. Nei composti il niobio presenta diversi stati di ossidazione, ma quello più stabile e importante è il massimo, +5, che si riscontra nel pentaossido di dinobio, Nb₂O5, nei niobati, come per esempio l'ortoniobato di sodio Na₃NbO4 e il metaniobato di sodio NaNbO₃, e negli alogenuri pentafluoruro, NbF5, pentacloruro, NbCl5, pentabromuro, NbBr5, e pentaioduro, NbI5, di niobio.