tantàlio

sm. [sec. XIX; dal mitico Tantalo (per la resistenza agli acidi)]. Elemento chimico di simbolo Ta, peso atomico 180,94 e numero atomico 73. Scoperto nel 1802, venne isolato nel 1844; assai scarso nella crosta terrestre, di cui costituisce appena il 5·10-6%, non si rinviene mai allo stato nativo; si trova invece relativamente concentrato, con il suo omologo niobio, nei minerali del gruppo columbite-tantalite. La difficoltà di separarlo dal niobio rende complessa l'estrazione del tantalio dai suoi minerali. La separazione può tuttavia effettuarsi approfittando della minor solubilità in acqua dell'eptafluorotantalato di potassio, K2TaF7, nei confronti dell'eptafluoroniobato. L'eptafluorotantalato così ottenuto si riduce poi a metallo o con sodio a elevata temperatura o per elettrolisi allo stato fuso. In entrambi i casi, il tantalio metallico si ottiene sotto forma di polvere che, pressata in barre, viene sinterizzata in un forno a vuoto; le barre sono poi lavorate a freddo in lamine o in fili. Allo stato di elemento libero il tantalio si presenta come un metallo grigio, duro ma duttile e malleabile, molto pesante (peso specifico 16,6); ha punto di fusione elevato (2996 ºC). Il tantalio metallico è molto inerte e non viene sensibilmente attaccato dall'aria e dal vapore acqueo fino a temperature dell'ordine dei 1000 ºC; è inoltre perfettamente resistente all'acido solforico, all'acido nitrico e all'acido cloridrico, oltre che alle soluzioni alcaline. Per le sue ottime proprietà meccaniche e di resistenza alla corrosione, il tantalio (malgrado il costo elevato) viene usato negli apparecchi dell'industria chimica, per esempio per rivestire tubi, autoclavi ecc. esposti all'azione di agenti particolarmente aggressivi, e inoltre nella costruzione di apparecchi scientifici e di misura in sostituzione delle leghe platino-iridio. La sua inerzia chimica consente inoltre applicazioni odontoiatriche e chirurgiche. Nei suoi composti, che hanno interesse essenzialmente scientifico, il tantalio esplica varie valenze, tra cui la più importante e stabile è la valenza cinque: a questa corrisponde l'ossido, Ta2O5, un solido cristallino bianco dal quale deriva per idratazione tutta una serie di idrati a carattere acido e dei quali sono noti numerosi sali, indicati con il nome di tantalati.

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