natrice

sf. [sec. XIV; dal latino natrix-īcis, propr. nuotatrice]. Serpente della famiglia dei Colubridi, sottofamiglia dei Natricini, del genere Natrix. Le natrici sono diffuse in tutta l'Eurasia, il Nordafrica e nel Borneo con un totale di cinque specie: la natrice dalla fronte gialla (Natrix flavifrons) diffusa nel Borneo, la natrice testa-grande (Natrix megalochephala) propria della Russia e del Medio Oriente e tre specie diffuse anche in Europa compresa l'Italia: la natrice dal collare (Natrix natrix) lunga anche più di 1 m, la natrice, detta anche biscia dal collare o biscia d'acqua, presenta una colorazione prevalentemente grigio-verdastra, con macchiettatura nera; al limite tra il collo e il capo spiccano due macchie bianco-giallastre, costituenti una sorta di collare. Comune in tutta Europa, nuota nelle raccolte d'acqua dolce di ogni tipo con un rapido e sinuoso movimento, mantenendo la testa leggermente sollevata dalla superficie; è altresì in grado di rimanere a lungo immersa in prossimità del fondo. Tuttavia, la natrice trascorre la maggior parte del tempo sulla terraferma. Si ciba di pesciolini e rane ed è del tutto inoffensiva per l'uomo, malgrado la sua saliva sia tossica per alcuni piccoli animali. Specie affini sono la natrice tessellata (Natrix tessellata), priva del collare, frequente in tutta Italia, tranne le isole, e la natrice viperina (Natrix maura), presente in Francia, Spagna, Baleari, Liguria, Piemonte e Sardegna, innocua come le altre ma così chiamata per la sua somiglianza, sia nel disegno del dorso sia nel comportamento difensivo, con la vipera. Le natrici sono tutte ovipare e le specie europee, quando vengono catturate, laciano fuoriuscire un odore nauseabondo dalle ghiandole diffuse ai lati del corpo e nella cloaca, con lo scopo di allontanare il predatore.

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