nèo (chimica)
sm. [sec. XIX; dal greco néon, neutro dell'agg. néos, nuovo]. Elemento chimico di simbolo Ne, peso atomico 20,17 e numero atomico 10, appartenente alla famiglia dei gas nobili. Fu scoperto nell'aria (1898) sottoponendo a distillazione frazionata argo atmosferico liquefatto; nell'atmosfera, che ne contiene il 18,18·10-4% in volume, è, dopo l'argo, il più abbondante dei gas nobili. Il neo costituisce un pregiato sottoprodotto della distillazione frazionata dell'aria liquida. Dato il suo punto di ebollizione estremamente basso, di -245,9 ºC, il neo si accumula con l'idrogeno e l'elio nelle frazioni più difficilmente liquefacibili e viene separato da questi gas e dall'azoto che in parte lo accompagna attraverso ripetute operazioni di liquefazione frazionata e adsorbimento su carbone attivo alla temperatura dell'azoto liquido. Il neo è un gas inodoro e incoloro, pochissimo solubile in acqua e che non dà luogo ad alcun composto chimico vero e proprio. La maggior parte del neo prodotto trova impiego nelle lampade a scarica gassosa per insegne luminose e nelle lampade a luminescenza e fluorescenti a causa della luce brillante emessa, le cui radiazioni rosso e arancio risultano visibili anche in condizioni atmosferiche pessime; è utilizzato inoltre come gas di riempimento nei contatori di radioattività e nei tubi elettronici, come fluido criogenico per produrre basse temperature, inferiori al punto di ebollizione dell'azoto, ecc.