mulo
sm. [sec. XIV; latino mulus]. Ibrido ottenuto dall'incrocio fra asino e cavalla. I soggetti di sesso maschile sono sempre infecondi, mentre le femmine sono limitatamente feconde. I caratteri morfologici sono in prevalenza quelli dell'asino, del quale i muli conservano la conformazione della testa e degli arti; del cavallo mantengono la struttura del corpo. Utilizzato come animale da soma e da traino, specialmente in montagna, è molto più robusto del cavallo. È utilizzato anche in vari eserciti nei reparti alpini. Fig., esser duro, testardo, cocciuto come un mulo, essere assai ostinato, irriducibile; essere un mulo, avere grande resistenza nel lavoro, nella fatica; fare il mulo, regionale, fare i capricci. Proverbio: “Chi nasce mulo bisogna che tiri calci”, ci si comporta secondo la propria natura.