melanismo
[sec. XIX; da melano-]. In biologia, colorazione scura dei tessuti animali dovuta alla prevalenza delle melanine sugli altri pigmenti. Può essere un'anomalia o rappresentare un fenomeno adattativo, come nel melanismo industriale e nel melanismo insulare. § Melanismo industriale, si è diffuso verso la metà del sec. XIX in alcune specie di Lepidotteri, fra cui particolarmente nota Biston betularia, in zone molto industrializzate della Gran Bretagna, dove i fumi prodotti dalle fabbriche scurivano i tronchi chiari degli alberi (particolarmente betulle) su cui le farfalle si posavano. Nel nuovo ambiente gli individui scuri, inizialmente rari nelle popolazioni, trovandosi a essere meglio protetti dai predatori (vedi criptismo) aumentarono di numero, mentre gli individui chiari, più evidenti sullo sfondo scuro dei tronchi, erano predati in quantità maggiore (vennero cioè controselezionati). In tempi relativamente brevi l'equilibrio numerico delle due forme di colore si invertì, con la prevalenza delle forme nere su quelle chiare. § Melanismo insulare, è quel fenomeno per cui, molto di frequente, alcuni organismi animali, diffusi in ambienti insulari a limitata estensione, presentano tonalità cromatiche dei tegumenti decisamente più scure di quelle dei consimili continentali. Per esempio, sono caratteristiche alcune razze melaniche di lucertole delle isole e isolotti dell'Italia meridionale. La colorazione melanica scura dipende istologicamente da una variazione, più o meno estesa, nella distribuzione dei melanofori.