inviluppo

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sm. [sec. XVII; da inviluppare]. Tutto ciò che inviluppa, involge; involucro. Anche insieme di cose inviluppate, per lo più confusamente; intrico, viluppo. § In geometria, inviluppo di una famiglia di curve piane, rappresentata dall'equazione f(x, y; t) = 0, dove t è un parametro reale, a ciascun valore t0 del quale corrisponde una curva C(t0) della famiglia, è una curva piana che, in ogni suo punto, è tangente a una curva della famiglia. Esso è definito come il luogo geometrico delle posizioni limite dei punti d'intersezione di C(t0) con C(t0 + Δt), al tendere di Δt a 0; tali posizioni limite si dicono anche punti caratteristici di C(t0). L'equazione dell'inviluppo si ottiene eliminando, quando ciò sia possibile, il parametro t dal sistema

in cui indica la derivata di f rispetto a t. In maniera analoga, si definisce l'inviluppo di una famiglia di superfici come la superficie che tocca tutte le superfici della famiglia almeno in una sua curva, detta curva caratteristica dell'inviluppo. § Trasformando per dualità piana la nozione di curva algebrica, si perviene alla nozione di inviluppo algebrico aderente di una curva algebrica, definito come l'insieme delle tangenti alla curva data. Si dice classe dell'inviluppo algebrico il numero delle rette dell'inviluppo che passano per un qualsiasi punto del piano. § In balistica, curva tipica, tangente a tutte le traiettorie (fascio) ottenute a carica fissa da una medesima bocca da fuoco. Il punto di tangenza divide ogni traiettoria in due archi (primo e secondo) che hanno caratteristiche diverse ai fini del tiro. § In geologia, ripiegamento secondario che interessa strutture tettoniche di ricoprimento, come pieghe coricate e falde, sovrapposte. L'inviluppo si origina quando una falda di ricoprimento ripiegandosi all'indietro ne avvolge altre più recenti, o quando due falde della stessa età vengono in seguito ripiegate insieme (esempi frequenti si riscontrano nelle Pennidi). § Nelle telecomunicazioni, inviluppo di modulazione, linea che unisce i picchi del treno di oscillazioni relative a un segnale a radiofrequenza modulato in ampiezza. Se la modulazione è correttamente eseguita l'andamento dell'inviluppo segue fedelmente la forma d'onda modulante e quindi contiene l'informazione utile da trasmettere. I demodulatori corrispondenti, detti anche rivelatori di inviluppo, permettono di ottenere una forma d'onda che sia uguale all'inviluppo del segnale a radiofrequenza.

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