intercellulare
agg. [sec. XIX; da inter-+cellula]. Che si trova o sta tra le cellule. § In biologia, sostanza intercellulare, quella costituita essenzialmente da mucopolisaccaridi, elaborata dalle cellule, che riempie gli eventuali spazi intercellulari. È presente nei tessuti a funzione meccanica, di sostegno o di riempimento (osseo, cartilagineo e connettivo) e può avere una consistenza molto variabile: è più o meno viscosa e contiene numerose fibrille di vario tipo nel tessuto connettivo, mentre è ricca di sali minerali nel tessuto osseo. Alcune delle molecole di cui è composto, come il collagene nei tessuti connettivi, possono interagire con recettori di membrana, detti integrine, che si trovano sulle cellule circostanti, regolando la motilità e la forma delle cellule. § In botanica, spazio intercellulare, lacuna intercellulare (o intercellulare, sm.), cavità di tipo e origine diversi, che si riscontrano normalmente fra le cellule dei tessuti vegetali adulti, a eccezione di quelli epidermici e del sughero, i quali ne sono sprovvisti. Nella maggior parte dei casi queste lacune hanno origine schizogena, in quanto si producono per fessurazione della lamella mediana in corrispondenza agli spigoli delle cellule, man mano che queste diventano adulte e da poliedriche si trasformano in sferoidali. Spazi di questo tipo talvolta sono destinati ad accogliere sostanze di secrezione (resine), ma ben più frequentemente sono ripieni di aria e servono ad assicurare la respirazione delle cellule e a garantire il normale scambio dei prodotti gassosi nei tessuti. Il numero e il volume degli intercellulari in un dato organo variano pertanto in proporzione alle esigenze che questo deve soddisfare; quando le condizioni lo rendano necessario, come per esempio in varie specie acquatiche, gli intercellulari non solo sono molto numerosi, ma spesso confluiscono in modo da formare ampi condotti (canali intercellulari), che risultano collegati in regolari sistemi (sistemi intercellulari). Altri tipi di spazi intercellulari, con funzioni analoghe ma con risultati più vistosi, possono essere causati da un meccanismo di stiramento e lacerazione che si verifica per ineguale accrescimento dei tessuti, come è il caso della cavità centrale di molti fusti vuoti (spazi intercellulari rexigeni), ovvero anche per un processo di lisi e di successivo riassorbimento delle pareti cellulari (spazi intercellulari lisigeni).