induzióne (embriologia)

azione esercitata da cellule di un dato territorio embrionale, non ancora differenziate, verso altre cellule venute a contatto con esse. Questa induzione avviene durante la gastrulazione, mentre l'impulso al differenziamento viene trasmesso da un gruppo di cellule ad altre cellule per mezzo di sostanze liberate da queste ultime. L'induzione embrionale è quindi il risultato delle reazioni di un “sistema reagente”; mentre il sistema reagente fornisce il materiale cellulare per la formazione di un dato organo, le cellule del sistema inducente non partecipano direttamente a tale formazione, ma si differenziano a loro volta in un altro organo. Induttore embrionale primario è il labbro dorsale del blastoporo che, se trapiantato sul ventre di un embrione allo stadio di gastrula, determina lo sviluppo di un secondo embrione completo, costituito per metà da cellule del donatore e per l'altra metà da cellule dell'ospite. Il fenomeno dell'induzione fu scoperto e studiato da H. Spemann, il quale elaborò la teoria secondo la quale lo sviluppo embrionale si può concepire come una serie di attività induttrici dei vari abbozzi embrionali che differenziandosi acquistano gradualmente una capacità organizzatrice. H. Mangold, proseguendo le ricerche, scoprì che oltre all'induzione primaria, data dal labbro dorsale del blastoporo (induttore primario), a mano a mano che gli organi si differenziano, si verifica una catena di induzione secondarie, terziarie, ecc. di cui i differenti organi rappresentano gli induttori rispettivamente secondari, terziari, ecc.

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